Juan Martin Del Potro si è ufficialmente ritirato dal circuito nel corso dell’ATP di Buenos Aires dello scorso anno. Il suo incontro di addio lo ha visto opposto al suo grande amico-rivale Federico Delbonis che lo ha superato agevolmente in due rapidi set. La carriera del campione argentino si era interrotta bruscamente nel Giugno del 2019 al torneo del Queen’s di Londra, quando si era procurato un serio infortunio al ginocchio dal quale non è riuscito a recuperare completamente.
A distanza di oltre un anno dal suo ultimo match, il nativo di Tandil è impegnato nel ruolo di ambasciatore per l’evento Roland Garros Junior Series a San Paolo, che assegnerà una wild card per il torneo parigino under 18. A margine della competizione brasiliana, Del Potro ha parlato dei suoi successi e del suo unico grande rimpianto della carriera, causato proprio dalla superiorità dei Big 3 per quasi 20 anni: “L’unica cosa che mi è mancata è stato essere il numero 1 al mondo. È sempre stato il mio sogno e ho sempre lavorato duramente per raggiungerlo. Sono orgoglioso della mia carriera ma non ci sono riuscito a causa di Federer, Nadal e Djokovic”.
Il tennista sudamericano ha ottenuto importanti successi tra i quali tra i quali lo US Open 2009, la Coppa Davis nel 2016, oltre ad aver raggiunto la terza posizione mondiale nel 2018 ed un totale di 22 trofei ATP. Il suo palmares poteva essere addirittura superiore se non fosse stato limitato nei risultati dall’egemonia di Federer, Nadal e Djokovic e da una lunga serie di infortuni che, prima hanno compromesso, e poi concluso la sua attività professionista.
L’ex campione slam ha terminato il suo pensiero parlando del futuro del tennis: “Un giorno i big 3 passeranno e Carlos Alcaraz, Jannick Sinner, Holger Rune o altri giovani tennisti domineranno il circuito. Per molto tempo però, non vedremo niente di simile ai Big 3”