“È stato un grandissimo giocatore e non è argentino“. Ecco due importanti indizi lasciati da Juan Martin Del Potro sul suo nuovo allenatore che lo seguirà a partire dall’inizio della stagione sul cemento nordamericano, che inizierà a fine luglio (giocherà i tornei di Washington, Montréal, Cincinnati e Us Open).
Il colosso di Tandil, sconfitto al secondo turno di Wimbledon dal lettone Gulbis, ha aggiunto che il nuovo coach avrebbe dovuto seguirlo sin dai tornei su terra rossa, cosa che non è avvenuta a causa della morte di suo nonno, avvenuto durante il torneo di Estoril. Delpo ha ammesso di aver chiesto a Pete Sampras e a Gustavo Kuerten se volessero diventare il loro coach, ma entrambi hanno rifiutato, anche se il campione brasiliano non ha escluso che potrebbe seguirlo in futuro. Sulla sua sconfitta a Wimbledon, ‘Palito’ ha detto di non essere così preoccupato: “Non sento pressione – ha aggiunto -, e penso sia positivo che la gente pretenda da me di più, perché credono che possa fare meglio. Fisicamente ora sono al 50% della forma, ma sono tranquillo perché so che posso migliorare. Anzi, sto migliorando, anche se per ora non sto raggiungendo quello che i miei fan si aspettano da me”.