McEnroe: “Ho imparato che non bisogna mai dare Roger Federer per finito”

"Lo avevo pensato nel 2016, dopo la sconfitta a Wimbledon contro Milos Raonic. Oggi non commetterò lo stesso errore".

Conosciamo tutti John McEnroe e la sua capacità di parlare di tutte le novità del mondo del tennis. L’ex campione americano ha rilasciato un’intervista a Yahoo Sports, dove ha parlato di Roger Federer e del suo infortunio che lo ha costretto a rimanere fermo fino al Roland Garros compreso; SuperBrat vede con grandi possibilità di tornare alla grande dopo il suo infortunio, come ha fatto nel 2017 dopo essere stato in congedo per infortunio per sei mesi.

Il livello di Federer oggi: “È qualcosa che mi sorprende molto. Mi pongo la stessa domanda che mi faccio con Tom Brady nel football americano. È incredibile quello che Brady e Roger stanno facendo nei loro rispettivi sport alla loro età. Come diavolo lo fanno? Ammiro vedere Brady migliorare con il passare degli anni ed essere superiore ai giovani giocatori, lo stesso vale per Federer, ha 38 anni e gioca ancora come un angelo: ovviamente non avrà più il fisico che aveva prima, ma continua ancora ad arrivare nei grandi tornei e sono sicuro che quando tornerà dall’infortunio lo farà alla grande, ottenendo buoni risultati “.

Sulla sconfitta dello svizzero a Wimbledon 2016 in semifinale contro il canadese Milos Raonic: “Quell’anno stavo allenando Raonic e siamo riusciti a battere Roger a Wimbledon. Ricordo che [Roger] aveva zoppicato fuori pista e sentendo che sarebbe stato fuori pista per un lungo periodo. Un paio di giorni dopo è stato confermato che sarebbe uscito per un anno e mezzo. Lì pensavo che fossimo alla fine della carriera di Roger. Tra pochi mesi passeranno quattro anni e certamente mi ha lasciato impressionato al suo ritorno. Dopo molti mesi è stato in grado di vincere gli Australian Open dopo lunghissime partite contro giocatori del calibro di Wawrinka o Nadal; è riuscito a vincere altri due Grand Slam e ha dimostrato che non bisogna mai prenderlo per finito. Quindi ora non ripeterò lo stesso errore” .

Sulla rivalità con Bjorn Borg, da tre anni come allenatore sulle panchine della Laver Cup: “Abbiamo avuto un’incredibile battaglia sulle piste negli anni ’70 e ’80 e ora il destino ci ha portato sulle panchine durante la Laver Cup. Ho un grande ammirazione per Borg, ma in questa competizione non ci sono amici. Ci sono molti soldi e orgoglio in palio e non mi piace perdere mai”, ha concluso l’ex giocatore americano.

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