Rafael Nadal sta vivendo una delle migliori stagioni della propria carriera nella quale ha conquistato i successi nei primi due slams del calendario tennistico (Australian Open e Roland Garros) ed è riuscito a risalire la classifica ATP fino alla posizione numero 3.
Lo spagnolo sarà adesso impegnato nella tournée americana sul cemento a Montreal, Cincinnati e New York e successivamente nella Laver Cup Londinese a fine Settembre. Il 22 volte campione di slam ha deciso di non partecipare alle fasi finali di Coppa Davis, in programma a Malaga dal 22 al 27 Novembre, per giocare una serie di 4 esibizioni in Sud America nello stesso periodo. Il tour di eventi, nel quale il maiorchino incasserà circa 10 milioni di dollari, lo vedrà impegnato in Argentina con Juan Martin Del Potro, nella sua ultima partita della carriera, in Cile ed altre due tappe non ancora note.
Non tutto però è andato liscio nell’organizzazione delle esibizioni; Carlos Costa, ex Top 10 e manager del campione di Manacor, avrebbe chiuso un accordo con l’imprenditore argentino Marcelo Figoli mentre sarebbe stato ancora in essere un contratto di esclusiva con la società di Lisandro Borges per lo stesso fine. Il programma originario prevedeva incontri in Ecuador, Messico, Stati Uniti e un’altra tappa da decidere, ma nel momento in cui è venuta meno la possibilità di giocare in America, l’entourage di Nadal avrebbe “scaricato” il manager argentino. A quel punto Borges avrebbe tentato, senza successo, una mediazione per recuperare i costi legati alla promozione dell’evento già sostenuti.
In un intervista alla TV argentina “Todo Noticias”, Borges ha espresso tutto il suo disappunto per la spiacevole situazione e l’intenzione di fare causa per svariati milioni all’ex numero 1 al mondo: “Costa è un balordo e gliel’ho detto, ma non gli interessa nulla. Crede di poter fare quello che vuole perché difende gli interessi di Nadal, ma ti dico una cosa. Non lo faccio con piacere. Fare causa a quello che per me è il più grande sportivo della storia per quel mascalzone del suo manager non è semplice. La verità, però, è che quando qualcuno ti provoca così tanti danni come ha fatto quell’uomo non hai altra scelta”.