Insieme a Denis Shapovalov e Alex Zverev, Andrej Rublev è stato il più sorprendente NextGen del 2017. Il 19enne russo nato a Mosca ieri ha battuto Grigor Dimitrov in tre set al secondo turno degli Us Open. Il bulgaro classe ’91, reduce dal successo nel Master 1000 di Cincinnati, sembrava ormai aver segnato una svolta nella sua carriera di ‘eterno incompiuto’. Sorride il moscovita, che a inizio anno era partito da n. 152 del mondo e che dopo la vittoria nell’Atp 250 di Umag (suo primo titolo Atp in carriera, battendo in finale proprio Paolo Lorenzi) ha scalato oltre 100 posizioni raggiungendo il 49esimo posto in classifica, suo attuale best-ranking.
Rublev è cosciente dei suoi straordinari progressi nella stagione: “All’inizio dell’anno ero come un junior, il modo in cui stavo lavorando non era ancora tipico di un professionista. Poi però ho cambiato tutto completamente. So che adesso inizia il vero lavoro, ma vedo anche che sono migliorato tantissimo in quest’anno, molto di più che in tutta la mia carriera”.
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