Toni Nadal: “Il 2018 sarà un anno molto complicato per Rafa”

Lo spagnolo parla del suo rapporto con il nipote (durato ben 27 anni) e spera che Rafa riesca a strappare un record molto importante a Roger Federer.

L’ex allenatore dell’attuale numero uno del mondo, Toni Nadal, ha concesso un’intervista a Mondo Sportivo, dove ha analizzato tutta la sua carriera al fianco del nipote Rafael, ma con un occhio al futuro ed in particolare al 2018, con diverse difficoltà e un primato ATP da difendere. Facendo un bilancio del 2017,  tutti i successi di Federer e Nadal sono stati possibili anche grazie ai  tanti infortuni dei rivali: “Djokovic e Murray non sono stati nella loro migliore forma, Wawrinka, Nishikori e Raonic hanno avuto diversi problemi, non voglio però sottovalutare l’anno di Roger e Rafa, ma in parte sono stati aiutati dagli infortuni degli avversari. Quando Nole vinceva di tutto, si diceva che era fortunato a non aver sfidato un buon Nadal ed il migliore Federer”.

Lo zio più celebre del tennis si aspetta che Rafa continui a vincere diversi titoli ed essere solido sulla terra: “Credo che nel 2018 sarà difficile vincere molti tornei, ma spero che Rafa continui ad essere il migliore sulla terra battuta, e possa vincere almeno il Torneo di Godó, il Roland Garros e il 1000 di Montecarlo”.

Nel 2018 per la prima volta Toni sarà lontano dal tennis professionistico, avendo smesso di allenare Rafa per concentrasi sull’accademia di Manacor: “Ho una strana sensazione, ma penso sia normale quando cambi lavoro. Ho formato mio nipote, ma chi fa tutto il lavoro è il giocatore e non l’allenatore”.  Toni Nadal ha voluto esaminare i momenti più difficili nei suoi 27 anni di lavoro con Rafa, affermando che ci sono state sconfitte e infortuni terribili: “Abbiamo avuto diverse difficoltà nel nostro percorso, ma l’importante è che siamo riusciti ad andare sempre avanti. Ci sono state sconfitte che hanno fatto male, come quella di Djokovic in Australia nel 2012 o quella di Soderling al Roland Garros nel 2009. Poi ci sono gli infortuni che ti spaventano sempre. Quello del 2012 fu terribile perché Rafa stava giocando molto bene e doveva essere il portabandiera spagnolo ai Giochi Olimpici di Londra”.

Per finire, Toni ha parlato dell’attuale stato di forma del nipote, affermando che gli rimane ancora qualche anno ad alti livelli: “Tutto dipende dalle sue speranze e dagli infortuni. Se a livello fisico va tutto bene, credo che possa continuare a giocare qualche anno in più. Io spero che lo supporti quanto basta per battere il record dei 19 Grand Slam di Federer!”.
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