Un primo turno di Wimbledon ricco di ritiri

Sono stati ben 7 i ritiri nella prima giornata di Wimbledon, torna alla ribalta l'annosa questione ritiro-prize money.

Ieri è sceso in campo, per il suo esordio a Wimbledon, Roger Federer subito dopo aver visto Novak Djokovic giocare appena un set, per poi vincere grazie al ritiro di Martin Klizan.

Lo svizzero ha giocato qualche game in più del serbo, in quanto Dolgopolov, dopo aver perso il primo set si è ritirato, ufficialmente per un problema alla caviglia, sotto 3-0 nel secondo parziale.

Anche il compassato pubblico inglese ha storto il naso nella prima tornata di incontri, con qualche spettatore giustamente indispettito dal  vedersi negata la possibiltà di godersi del tennis giocato dopo aver fattore di fila per il biglietto.

Naturalmente si riaccende la polemica su quanto sia etico, da parte di alcuni giocatori, prendere parte ad una manifestazione sportiva sapendo di non essere al meglio, solo per incassare un assegno; infatti il regolamento recita che è sufficiente un solo punto giocato per intascare un assegno di 35000 dollari.

Victor Troicki al suo esordio si è ritirato dopo un set lasciando campo libero a Floryan Mayer, mentre il suo connazionale Janko Tipsarevic dopo 5 game cedendo il passo a Jared Donaldson giusto per citare altri due casi.

Più volte si è parlato di questo problema e di ritiri “mirati”, Atp sta vagliando l’ipotesi di permettere ai giocatori, previo certificato medico che ne attesti l’impossibilità a scendere in campo, di potersi ritirare e comunque incassare il prize money, dando così l’occasione ad un altro giocatore di poter scendere in campo e  non privare dello spettacolo chi ha pagato un biglietto per il torneo.

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