Wimbledon, Roberta Vinci: «Purtroppo il tennis ora è meno tattica e più potenza…»

Ecco le dichiarazioni di Roberta Vinci, ultima azzurra a salutare questa edizione di Wimbledon, battuta in due set dalla statunitense Coco Vandeweghe.

Con l’uscita di Roberta Vinci, battuta oggi sul Centrale di Wimbledon dalla statunitense Coco Vandeweghe con il punteggio di 6-3 6-4, esce l’ultima azzurro dai tabelloni in singolare di questa edizione di Wimbledon.

Una sconfitta amara, quella di Roberta, che conferma il momento di relativa difficoltà dopo il magico periodo dei mesi scorsi, culminato con la finale raggiunta agli Us Open 2015 e la vittoria del Premier di San Pietroburgo quattro mesi fa. «Purtroppo la mia avversaria non è mai stata sotto nel punteggio, mai in tensione», ha dichiarato con amarezza Roberta dopo la partita. «Su questa superficie lei si esalta, serve bene e molto forte e risponde alla grande».

Secondo Roberta è stata il potente servizio dell’americana l’arma che le ha portato più difficoltà, insieme alla spiazzante velocità del dritto e del rovescio da fondo. «A volte mi lasciava ferma, si spiegano così i tre doppi falli che ho commesso in momenti importanti, in cui ho sentito la pressione. La vedevo sempre dentro il campo… Rivali come la Vandeweghe ti fanno giocare su un paio di scambi al massimo, sempre sotto pressione. Non pensano perché non voglio pensare. É una mia opinione, ma secondo me neppure capiscono l’importanza di un punto… Comunque sia il futuro del tennis è questo: sempre meno tattica e più potenza. Vince chi tira più forte…».

Fonte: Federtennis.it

0 comments
  1. Ma già dai tempi della Seles,si vince tirando più forte.Dopo Evert,Navratilova e Graf,non ho più visto belle partite che oltre alla potenza,avessero fantasia e creatività,perché il tennis solo potenza è una noia mortale…

  2. In parte è così, ma allora ci spieghi come ha fatto a battere la Williams?! Troppo comodo, ora, buttarla sulla potenza, proprio quando il suo vero Tennis le ha permesso di avere la meglio su Serena, roba che Sharapova si sogna dal 2005. Sta giocando male e demotivata, ecco perché perde anche dalla num 30.

  3. Comunque sia stato per lei o per tanti il tennis e’ cosi’ da sempre ed il suo bello e’ proprio nascosto in quello che ognuno porta in campo tra le sue doti raggiunte e prerequisiti di base

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