THOUGHTS

La delicata genialità di John McEnroe

Il suo è un tratto deciso, ma così morbido da spegnersi subito oltre la rete. Un colpo magico, incredibilmente dolce. Lo riesco a sentire sulla mia pelle e, al tatto, ha la stessa consistenza della buccia di un albicocca, vellutata.
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È troppo facile tifare Federer

“Eh sì, lui è il tennis, l’unico capace di esprimere il bel giuoco”. Dopo qualche minuto di frenetico ascolto, scappò dalla mia bocca un’innocua risata. Un’orda di inferociti vassalli mi scagliò contro una Wilson limited edition, che ora impiego per togliere le ragnatele.
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La subdola follia della Coppa Davis

Fabio Fognini è l’incarnazione mortale di un essere supremo, ancora ignoto. Con lui l’universo diventa più chiaro, distinguendo e dividendo con netta semplicità la beatitudine e la dannazione eterna. Sotto di due set, rimonta il banale Guido Pella prendendosi con esagerata fatica il punto decisivo.
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NextGen e sponsor: chi ci guadagna?

La NextGen sta ormai invadendo il circuito ATP, con tanti personaggi interessanti ed anche un po’ frenetici. A tal proposito i maggiori sponsor mondiali hanno deciso di puntare tutto su di loro già da giovani, così da poterne ricavare un grosso profitto in futuro. Sarà una scommessa vincente o si rivelerà un buco nell’acqua?
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Il candido bagliore di Roberta Vinci

L’altra sparava, come di consueto, percuotendo la palla già livida ed esausta. Lei sfilettava, ergendosi ad apotropaica paladina del Bene tennistico, cugina di Agnieszka Radwanska, assoluta nemica delle scriteriate padellatrici.
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Lo strano caso di Camila Giorgi

È di qualche ora fa, infatti, la notizia che mi ha indotto un potente ed incontrovertibile shock, rendendomi incapace di dormire, mangiare e respirare. Camila Giorgi è stata squalificata nove mesi per essersi rifiutata, lo scorso Aprile, di rappresentare in Fed-Cup i sacri colori della bandiera italiana.
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È ancora l’ora di Roger Federer

Ricordo ancora la prima volta che lo vidi. Opposto ad Andy Roddick, tremendamente sofferente ed incapace di trovare una risposta a quei suoi soliti inscalfibili dubbi, volteggiava sul campo, sfiorando appena il freddo cemento così adulato da quelle carezze.
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Numeri uno per modo di dire

Costantemente in affanno, quasi piangente. Angelique è, al mondo, l’unica persona di origine tedesca capace di incutere nell’avversario lo stesso timore di una rana cieca e zoppa
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