Per quei tennisti che di solito giocano principalmente tornei Challenger, l’occasione di giocare uno di questi tornei nella stessa struttura ospitante un main event Atp World Tour, è qualcosa di speciale. Se poi ciò avviene allàIndian Wells Tennis Garden, è ancora più speciale. Al momento, sono cinque in tutto il mondo gli impianti che ospitano sia un evento Atp World Tour che un evento Atp Challenger Tour: Indian Wells, Shanghai, Chengdu, Zhuhai, Pune; ma solo nella località californiana, si giocano entrambi gli eventi in due settimane consecutive.
Il BNP Baribas Open di Indian Wells, che apre ufficialmente la stagione dei Masters 1000, è alle porte, ed il Challenger 125 (la categoria di Challenger più alta) che è in corso di svolgimento questa settimana sugli stessi campi, costituisce la preparazione ideale per quei tennisti che parteciperanno anche al Masters 1000 della prossima settimana, nella speranza di prolungare la loro permanenza. Ed infatti, nela Coachella Valley, dove Indian Wells è situata (ed in cui si svolge in primavera uno dei festival rock più famosi del mondo), sono già in azione, tra gli altri, ben cinque tennisti nei primi 100 del ranking Atp, fra cui non può non spuntare il nome di Kyle Edmund, n.27 Atp, in un tabellone di tutto rispetto. Ma anche il giovane talento russo Andrey Rublev, ed il finalista a Delray Beach della scorsa settimana Daniel Evans, sono in campo, e sono qualificati per i quarti di finale.
Proprio Rublev, che sta cercando di ritornare in top 100 dopo l’infortunio patito lo scorso anno, afferma quanto sia importante giocare più match possibile, non di allenamento ma ufficiali, per adattarsi al meglio alla superficie e alle condizioni climatiche, lui che nelle ultime edizioni del BNP Paribas Open è sempre stato sconfitto al primo turno. Inoltre, bisogna dire che la location è decisamente suggestiva, e dunque molti tennisti possono godersi la permanenza nel deserto della California per più giorni, partecipando ad entrambi gli eventi. E, anche per questo, ome detto, nel tabellone ci sono molti nomi noti: ad esempio, ieri Denis Istomin e Daniel Evans hanno giocato contro, in un match che potrebbe essere tranquillamente un quarto di finale di un torneo Atp250.
Quest’anno l’Oracle Challenger Series è particolarmente speciale poichè arricchito dalla presenza, come testa di serie n.1 (assegnatario di Wild Card), di Kyle Edmund, n.27 Atp e già semifinalista Slam. A dimostrazione di come i tornei Challenger siano estremamente importanti, sia come trampolino di lancio per i giovani futuri campioni, sia come test per i tennisti più navigati al rientro da un infortunio (vedasi come esempio, Nishikori l’anno scorso).
Il n.1 britannico, al rientro da un infortunio al ginocchio patito nel 2018, ha ottenuto in questo torneo le sue prime vittorie del 2019 contro Tommy Robredo e Lukas Rosol, assicurandosi un posto nei quarti di finale, ed è dello stesso avviso di Rublev, considerando il giocare ad Indian Wells due tornei consecutivi (anche se uno dei due è un Challenger) come la preparazione migliore possibile.
Quest’oggi sono in programma i quarti di finale, in cui è presente anche il nostro Salvatore Caruso. Per visualizzare il tabellone completo del torneo, clicca qui.