Ieri pomeriggio sul campo centrale del Challenger di Barletta, davanti a una splendida cornice di pubblico, si sono svolte le due semifinali. C’era grande attesa per questi match, due autentici scontri generazionali dove si sono dati battaglia rispettivamente un giovane emergente e un giocatore che negli anni ha accumulato grande esperienza nel Tour. Per stavolta i due veterani hanno ancora fatto la voce grossa, ma a breve le cose potrebbero cambiare.
Ad inaugurare la giornata sono stati lo spagnolo Munar, pupillo di Rafa Nadal, e l’argentino Trungelliti, proveniente dalle qualificazioni. Dopo un primo set equilibrato, dove “Trungo” è riuscito a spuntarla al tie break, il NextGen iberico ha mollato completamente la presa, spianando la strada verso la finale al suo avversario, che in un’ora e 45 minuti ha archiviato la pratica.
Nell’altra semifinale si sono sfidati, in un derby a tinte tricolori, Simone Bolelli, un’autentica certezza acquisti livelli, e Gian Marco Moroni, volto nuovo del tennis azzurro che è letteralmente esploso in questo inizio di stagione, attirando l’attenzione di molti appassionati. I due si erano affrontati, sempre sulla terra rossa, poche settimane fa al Challenger di Punta del Este in Uruguay e a imporsi fu “Bole”, che approfittò di alcune lacune tattiche di “Jimbo” per rifilargli un sonoro 60 64. Anche in questa occasione l’epilogo è stato lo stesso (solo due giochi in più conquistati da Moroni), ma il classe ’98 romano ha dimostrato di aver fatto progressi e siamo certi che, se continuerà su questa strada, nel giro di poco tempo si toglierà grandi soddisfazioni. Simone invece sembra aver finalmente trovato una buona condizione fisica che, unita a un braccio fuori dal comune, gli permette di essere estremamente competitivo in ogni torneo a cui prende parte. Oggi contro Trungelliti (inizio ore 11), noto nel circuito per essere solidissimo da fondo campo, non sarà affatto semplice: Bolelli dovrà essere bravo ad accorciare gli scambi, assumendo fin dalle prime battute il controllo delle operazioni. Sarà dunque importante mantenere un’alta percentuale di prime, oltre ovviamente ad essere aggressivo nei propri turni di risposta. Il nativo di Budrio può e deve farcela,perché potrebbe partire da qui la sua scalata verso il meritato ritorno in top 100.