Dal nostro inviato a Bergamo
Ormai, essendo diventata un’abitudine, non fa neanche più così tanto scalpore l’ennesima giornata da incorniciare per il tennis tricolore al Trofeo Perrel-Faip di Bergamo. Anche oggi di fatto l’unico nostro portacolori costretto a salutare il torneo, Gianluigi Quinzi, è uscito sconfitto da una battaglia con un connazionale (Andrea Arnaboldi). Proprio lo scontro generazionale tra l’ex campione di Wimbledon Juniores e il 30enne comasco è stato il piatto forte del giorno, sia per l’intensità messa in campo da i due contendenti che per l’equilibrio sottilissimo che ha contraddistinto la sfida. L’ha spuntata, proprio quando sembrava con le spalle al muro, “Arna”, infilando un parziale di 5 giochi consecutivi nella fase conclusiva dell’incontro. Dopo aver perso un primo set lottato punto a punto, “Gian” era riuscito a ribaltare l’inerzia della gara, pareggiando i conti e poi allungando di un break nel terzo e decisivo set, ma sul più bello, la tensione gli ha giocato un brutto scherzo e i suoi colpi improvvisamente si sono fatti meno fluidi e incisivi rispetto a prima. Il preoccupante passaggio a vuoto di Quinzi non deve però far passare inosservata l’ottima prestazione di Arnaboldi che, soprattutto nei game cruciali del terzo parziale, ha sfoderato alcuni gesti tecnici di altissimo livello. Oltre alla sua immancabile eleganza, il mancino di Cantù nel match odierno è piaciuto molto per la solidità da fondocampo e per l’intelligenza tattica con cui ha scalfito man mano le certezze del suo rivale. Al prossimo turno se la vedrà con un altro NextGen azzurro, Stefano Napolitano, autore ieri di una performance fantastica contro Thiemo De Bakker. Le premesse per una partita memorabile ci sono tutte, dato che entrambi hanno mantenuto standard davvero alti durante tutta la manifestazione. 1 a 1 nei precedenti, l’ultimo se l’è aggiudicato “Napo” nel 2016 ad Ortisei, dove poi vinse il torneo… Chi ha orecchie per intendere, intenda…
Per quanto riguarda invece Gianluigi appare evidente che il problema principale sia mentale piuttosto che tecnico, sebbene molti pensino il contrario: i colpi viaggiano e anche parecchio quando è sereno e non sente troppo la tensione, mentre risultano corti non appena la paura di sbagliare prende il sopravvento. Anziché bersagliarlo di critiche e caricarlo di eccessive pressioni, bisognerebbe solo sostenerlo e lasciarlo esprimersi in totale tranquillità, sperando ovviamente che lui lavori sodo per eliminare tutte le sue insicurezze interiori.
Nella parte alta del tabellone oggi ha avuto luogo una sfida a distanza tra Italia e Francia, terminata con il punteggio di 2 a 0 per i padroni di casa. A regalarci la soddisfazione di essere per una volta superiori ai galletti (con la speranza di riuscirci anche a Genova in Aprile…) sono stati Matteo Berrettini e Salvatore Caruso. Se il nativo di Avola non ha incontrato alcuna difficoltà per sbarazzarsi di Vincent Millot, altrettanto non si può dire per il ragazzone romano che, per avere ragione di Constant Lestienne, ha dovuto sudare sette camicie, archiviando la pratica solo dopo 2 ore e 20 minuti, con lo score di 64 67 75.
Domani nei quarti non sarà più Italia vs Francia ma solo Italia contro Italia, poiché a gareggiare per un posto tra i Fab Four del Challenger bergamasco saranno proprio “Berretto” e “Sabbo”. Che vinca il migliore, a patto di ritrovarlo Domenica impegnato a disputare un altro (l’ennesimo) derby Italia contro Italia…
R2: (1)Matteo Berrettini (ITA) d. (SE)Constant Lestienne (FRA) 64 67(4) 75
R2: (7)Salvatore Caruso (ITA) d. Vincent Millot (FRA) 60 62
R2: Adam Pavlasek (CZE) d. (8)Uladzimir Ignatik (BLR) 64 75
R2: Andrea Arnaboldi (ITA) d. (WC)Gianluigi Quinzi (ITA) 76(3) 36 63