Jannick Sinner (attuale 194 Atp), speranza del tennis italiano, vince un match che si era complicato più per cause metereologiche che per merito dell’avversario. Infatti la sfida di sedicesimi di finale era stata sospesa ieri per pioggia sul 4-5 (15-30 sul servizio del pustorese). È evidente come riprendere un match in una situazione di svantaggio sul finire del set possa risultare complicato. Infatti, è quanto successo oggi: appena entrati in campo, dopo tre punti Sinner cede servizio e set al classe 2000 Zakharov. L’altoatesino però dall’inizio del secondo set sale in cattedra: vince in appena 35 minuti il secondo set per 6-1 e il terzo per 6-3, concedendo appena tre palle break, salvate in maniera impeccabile con il servizio. Impressionante il livello di gioco messo in mostra da Sinner: grande miglioramento al servizio che sta diventando più efficace, cimentandosi in alcuni casi in serve and volley, velocità di palla molto alta, rovescio sempre preciso, diritto non più ballerino, ma soprattutto grande manualità nelle volèe.
Nel match di ottavi di finale di domani, Sinner sfiderà uno tra il britannico Hoyt e l’americano Cressy, avversari che per classifica dovrebbero rappresentare non un grosso ostacolo per il tennista di San Candido. Il primo impedimento potrebbe essere rappresentato (seguendo chiaramente l’ordine delle teste di serie) dal coreano Lee (203 Atp) nell’eventuale quarto di finale. Ciò che però più conta è che Sinner sia riuscito a portare a casa un match che avrebbe potuto oggi causargli difficoltà per via del punteggio. Ciò che infatti è mancato negli ultimi tempi al giovane italiano è stata la mancanza di freddezza e lucidità nei momenti fondamentali (ma non dimentichiamoci che stiamo parlando pur sempre di un ragazzo che tra pochi giorni compirà 18 anni): basti ricordare il match perso contro Bolt nel primo turno di qualificazione a Wimbledon, non sfruttando più di 15 palle break, o la sconfitta patita la settimana scorsa a Binghampton contro Krueger in cui aveva perso per 7-5 un primo set in cui era avanti 5-3 e servizio con set point. È chiaro che la giovane età possa influire in queste occasioni, però è altrettanto vero che la fanciullezza possa comportare conseguenze negative da un punto di vista mentale, per cui era importante vincere un match combattuto e sofferto in tre set.
Dopo la brillante parentesi sul rosso (conclusasi sulla terra di Umago, qualificandosi agli ottavi di finale, dove si è arreso soltanto ad Aliaz Bedene 7-6, 6-3), Sinner, in vista dell’obiettivo più importante, ossia centrare il main draw nell’ultimo Slam dell’anno a Flushing Meadows, si è iscritto a tre tornei challenger sul cemento (Binghampton, Lexington e settimana prossima ad Aptos), con la speranza di ricevere una wild card per il master 1000 di Cincinnati che prenderà il via il prossimo 12 agosto: è probabile che essa possa arrivare soltanto nel caso in cui il pustorese si spinga molto avanti nel challenger di questa settimana a Lexington e in quello della settimana prossima ad Aptos.
Arrivi o meno non importa: l’obiettivo è continuare a crescere e cercare di entrare molto presto tra i primi 150 del mondo, cosa che prevedo avvenire molto presto (sperando di non lanciarmi in una previsione troppo azzardata), dato che da questi challenger è abbastanza plausibile che Sinner possa guadagnare quei 60-70 punti Atp, non tralasciando che, in base alla nuova politica retroattiva dell’Itf, la vittoria di un Futures varrà 20 punti Atp e, considerando che il pustorese ha vinto 2 Itf (Trento e Santa Margherita di Pula), Sinner guadagnerà almeno 40 punti. Il futuro è tutto dalla sua parte.
di Donato Marrese