Challenger Tour: Finalmente Quinzi. Settimana da incorniciare per Rubin e Gunneswaran.

Trionfa per la prima volta a livello Challenger il giovane tennista italiano, dominando in lungo e largo a Francavilla. Vincono, e convincono, rispettivamente a Tallahassee e ad Anning, gli outsider Rubin e Gunneswaran.

Francavilla– Era ora! Dopo aver vinto tanti trofei a livello future, e molte partite a livello Challenger, raggiunge per la prima volta una finale in un Challenger il giovane Gianluigi Quinzi, trionfando nettamente contro Casper Ruud per 6-4 6-1.
Frutta la wild card concessa all’azzurro, che fin dai primi turni è riuscito a imporre il suo gioco, padroneggiando match non semplici contro avversari di tutto valore. Spiccano le vittorie contro Vanni e Grieskpoor, piuttosto ostici a questi livelli, soggiogati con risultati chiari e convincenti, culminando poi in una finale praticamente perfetta: avanti 4-0 in tutti e due i set, qualche incertezza nel primo, ma complessivamente dominio totale. Il tutto contro un giovane Ruud che a questi livelli è a dir poco un duro contendente.
Ma le qualità di Quinzi non le scopriamo oggi: parliamo di un giocatore che da ragazzino riuscì ad alzare il trofeo di Wimbledon sul Campo 1, che lottò al 5 set (seppur con modalità diverse) contro Rublev o Chung alle Next Gen. Insomma, un patrimonio azzurro che, con le scelte adeguate, e con la giusta convinzione, potrà sicuramente togliersi (e regalarci) importanti soddisfazioni.
Nel frattempo, complimenti a Gianluigi: che possa essere il primo di tanti successi.

Tallahassee– Sorprende la vittoria dell’americano Noah Rubin negli Stati Uniti. Dopo aver disputato un torneo future, per ritrovare vittorie e (forse) un po’ di fiducia, l’attuale 252 del mondo porta a casa il secondo trofeo di questo 2018 a livello Challenger. Dimostrazioni di forza chiare per tutta la settimana, in cui non ha mai concesso nemmeno un set, per poi trionfare in finale al terzo. 6-2 3-6 6-4 rifilato a Marc Polmans, sfruttando al meglio il passaggio a vuoto nel decimo game del set decisivo dell’australiano, chiudendo il match al sesto match point. Da segnalare le prestazioni offerte contro tennisti del calibro di Kudla o Dellien, sconfitti nettamente in due comodi set, dimostrando di potersela giocare anche su terra.

Anning– Torneo simile a quello di Rubin disputato da parte di Prajnesh Gunneswaran, attualmente numero 260 al mondo, che con una settimana perfetta alza per la prima volta al cielo un trofeo in un Challenger. Poche le vittorie dell’indiano a questi livelli, in particolare su terra rossa; ciò nonostante, sfruttando anche un tabellone favorevole, il ventinovenne è riuscito a imporsi fino alla vittoria finale. Da segnalare la vittorie su Majchrzak al terzo set, dopo aver addirittura perso il primo per 6-0, e soprattutto quella ai danni di Safwat in finale appunto, vinta sempre al terzo. Lo stesso Safwat che aveva palesato una condizione ottimale, al punto da riuscire ad eliminare Jordan Thompson, testa di serie numero 3 del torneo, esplicitando un periodo di forma da incorniciare da parte di Gunneswaran. 

Leon– Per ultimo, si attende il vincitore in Messico tra John-Patrick Smith e Christopher Eubanks. Ci si aspetta un match di livello, in una sfida generazionale che vede da una parte della rete il trentenne Smith, e dall’altra il giovanissimo Eubanks, alla sua seconda finale consecutiva in un Challenger. Match piuttosto interessante, in cui spicca soprattutto una condizione esaltante dello statunitense, che dopo aver ceduto la scorsa settimana al tie-break finale del terzo set sempre in Messico, darà il massimo per portarsi a casa il primo trofeo in questo 2018.

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