TC intervista Lorenzo Giustino: “Sorpreso dei risultati ottenuti sul veloce”

Abbiamo avuto la fortuna di scambiare due chiacchiere con Lorenzo Giustino, italiano n 187 del ranking  e fresco finalista del Challenger di Launceston in Australia dove su una superficie a lui poco congeniale, ha ottenuto la sua seconda finale a livello Challenger dopo quella in terra rumena contro Robin Haase. Giustino è nato a Napoli ma si é allenato gran parte della carriera in Spagna, da poco ha avviato una collaborazione con Gianluca Carbone ex coach di Oliver Rochus( n.24 Atp) ed Elena Bovina ( n 14.Wta).

“Inanzitutto complimenti per la finale raggiunta in Australia, ti aspettavi un risultato così su questa superficie?”

“Grazie! Veramente i coach me lo dicevano di non essere sorpreso in caso di ottimi risultati in Australia perchè mi hanno visto in gran forma. Sinceramente si, mi sono sorpreso visto che non ho mai giocato bene su campi cosi veloci.

A questo punto mi viene da chiederti: qual’é la superficie e il torneo dove pensi di esprimere il miglior tennis?”

“Ormai non lo so più visti i progressi recenti penso di poter giocare un buon tennis su tutte le superfici.”

”Domanda scontata: come hai iniziato a giocare a tennis?”

”Mia madre mi aveva iscritto a diversi sport, principalmente tennis e sci. Ho scelto definitivamente il tennis all’etá di 6 anni”

”Questa é la seconda finale Challlenger che disputi in carriera dopo quella persa contro Haase a Sibiu, cosa pensi ti manchi per vincere un torneo a questi livelli oppure per fare un salto stabile nei tornei Atp?”

“Purtroppo mi manca la freschezza nelle fasi finali dei tornei, arrivo sempre dopo match molto lunghi e logoranti quindi spesso l’avversario é più fresco di me”

“Certo, hai uno stile di gioco che implica uno sforzo fisico abbastanza importante nei tornei, hai pensato di cambiare qualcosa per ottenere punti in maniera meno dispendiosa?”

“Si sono già migliorato tanto sul punto di vista dell’economia del colpo. Infatti, in questo torneo sono arrivato abbastanza bene fino in fondo più che altro, è stata la semifinale con Saville molto combattuta. Ho terminato il match dopo quasi 3 ore di gioco e ho speso davvero tanto. L’economia del colpo sta nella qualità dell’ impatto e anche sul giocare tatticamente bene. E anche ovvio che  se hai fiducia vinci piu facilmente i match invece di lottarli.”

”A proposito, che differenze ci sono tra la scuola tennistica spagnola e quella italiana?”

“Non c’entra molto la scuola ma l’allenatore che insegna. Se parliamo di alti livelli sono tutti uguali perchè alla fine lo scopo è lo stesso. Come forma base di insegnamento si che ci sono differenze.”

Quant’é stata importante la preparazione per ottenere determinati risultati?”

”Molto, ho iniziato a lavorare con Pere Riba( ex n.100 Atp) in Spagna quest’inverno e poi ho lavorato tantissimo con Gianluca Carbone che mi accompagna anche ai tornei. Abbiamo lavorato molto sul servizio e sul rovescio correggendo molti difetti e ottenendo una maggiore comsapevolezza sia a livello tecnico che del potenziale a disposizione”

“Quali saranno gli obiettivi del 2019?”

”Giocherò a Bergamo e poi andrò in Cina, l’obiettivo  è di migliorare alcuni momenti della fase difensiva e entrare nei 100, sto lavorando bene e posso farcela!”

 

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