Primo titolo in carriera a livello Challenger per Carlos Alcaraz, giovane spagnolo allenato dall’ex numero uno al mondo Ferrero, che non dimenticherà facilmente il 2020. Dopo la prima vittoria a livello Atp arrivata a febbraio in quel di Rio de Janeiro, il classe 2003 ha messo in bacheca il suo primo trofeo Challenger, superando in finale a Trieste l’azzurro Riccardo Bonadio.
Match piuttosto a senso unico che ha visto il pallino del gioco sempre nelle mani dello spagnolo, autore di un ottimo avvio al servizio, dove ha comandato a lungo senza concedere alcuna chance al suo avversario. Ciononostante, Bonadio si è difeso in maniera molto efficace ed ha tenuto botta al giovane iberico, arrivando sul 4 pari senza correre particolari rischi. Nel nono gioco, però, Alcaraz è salito in cattedra ed ha ottenuto il break che lo ha portato a servire per il set. Lo spagnolo si è affidato soprattutto al suo rovescio potente e profondo e ad una soluzione rivelatasi vincente come la palla corta, approfittando della distanza di Bonadio dalla linea di fondo e di conseguenza dalla rete. Dopo aver annullato una palla break, la prima dell’incontro per il suo avversario, Alcaraz ha incassato il primo set per 6-4.
Nella seconda frazione di gioco, il tennista friulano è partito meglio e si è subito portato avanti nel punteggio grazie al break conquistato nel secondo gioco. Si è trattato però solamente di un exploit temporaneo dato che lo spagnolo ha inanellato una serie di 6 giochi a 0 che gli ha regalato il parziale con il punteggio di 6-3 ed anche il match, portato a casa dopo un’ora e dieci minuti di gioco. Malgrado la sconfitta, la prestazione di Bonadio non può che essere positiva – come d’altronde accaduto già in settimana – sia per l’attitudine dimostrata in campo che per il tennis espresso. Sfortunatamente per lui, Alcaraz è stato pressoché impeccabile e non gli ha dato modo di giocarsi le sue carte al meglio. Poco male per Riccardo, che grazie alla finale raggiunta guadagnerà oltre 100 posizioni, ritoccando il suo best ranking ed entrando per la prima volta in carriera in Top 300. Prosegue invece la scalata dell’allievo di Ferrero, che di piazze ne guadagnerà 90 e si posizionerà al numero 220 del mondo.