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2019: un buon inizio per Stan

La situazione Stan Wawrinka comincia a rischiararsi. Lo svizzero, che ha vinto l’Atp di Rotterdam, vive  ogni giorno come una nuova opportunità per migliorarsi e questo si può vedere in campo. La sua finale a Rotterdam gli ha dato una grandissima carica ed ha accelerato per il suo recupero fisico e la sua fiducia.

ROTTERDAM UN’INIEZIONE DI FIDUCIA PER STAN –  Il tennista di Losanna, ne ha parlato con ESPN in un’intervista “La verità di oggi è che sono molto felice, ho lavorato duramente in pre-season, ma mi sono subito sentito molto bene. E’ stato molto bello raggiungere la finale a a Rotterdam, anche perché a battermi è stato un amico come Gael Monfils. Queste sono cose che aumentano la fiducia, ti motivano e ti spingono a continuare a lavorare. Sono molto contento del mio livello fisico e del mio livello di tennis. Penso che in generale sto giocando molto bene. Devo continuare ad allenarmi molto, giorno dopo giorno, e soprattutto essere ottimista – cosa fondamentale. Sono consapevole che non sempre andrò in finale, ma il mio lavoro deve  essere finalizzato a quello, so che se lo farò otterrò buoni risultati”

ABOUT ANDY MURRAY – Parlando di Andy Murray che come lui ha avuto grossi guai a livello fisico, dice: “Il suo infortunio all’anca e gli interventi chirurgici hanno richiesto molto tempo”. Alla domanda se in Murray veda un po’ se stesso ha invece raccontato ai giornalisti: “Ho parlato con Murray l’anno scorso quando stava cercando di tornare in campo, siamo sempre in contatto. E’ molto difficile confrontare le nostre esperienze, abbiamo avuto interventi molto diversi. Per lui è stato molto più difficile, e la sua operazione parecchio complicata. E’ difficile per il mondo del tennis non averlo più nel circuito “

GLI INFORTUNI RICORRENTI DEI TENNISTI – D’altra parte, Stan  riflette sul perché di tanti infortuni fra i giocatori professionisti: “Penso che ci possano essere diverse motivazioni, una ad esempio l’essere da tanti anni nel circuito, oppure aver portato il corpo al limite da giovanissimo. Inoltre, dieci anni fa i giocatori si ritiravano quando avevano 30 anni, oggi invece ci sono giocatori di tennis di 44, 46 o 47 anni. Tutti cercano di giocare più a lungo. E il corpo viene stressato da tutto questo, non è facile. “

ESSERE TENNISTA NELL’ERA DEI FAB FOUR – In quanto “compagno di viaggio” dei “Big Four”, Stan riflette su quanto sia stato difficile vincere i tornei in questo momento storico. “Penso che i Big Four abbiano portato il tennis su un altro livello, da quando erano molto giovani e ininterrottamente da allora vincendo tutto. Per noi “mortali” è stato molto difficile vincere tornei. Ora è il momento dei NextGen. Credo che ci sia un ottimo mix e questo è interessante per il tennis. “

Anna Lamarina

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