[fncvideo id= autoplay=false]Adriano Panatta è stato uno dei più grandi tennisti italiani della storia, con un best ranking al numero 4 della classifica mondiale e con il successo al Roland Garros nel 1976 è riuscito ad imporsi anche a livello mondiale, confrontandosi con giocatori del calibro di Borg, Newcombe e tanti altri ancora. Recentemente è uscita la sua autobiografia, dal titolo “Il tennis è musica” dove spiega cosa lega nello specifico queste due grandi passioni.
SU FEDERER – Il nativo di Roma ci tiene a precisare subito che il suo libro non è solo la sua autobiografia, ma quella di tutti i campioni che ha affrontato nel corso della sua carriera e successivamente spende alcune parole anche per l’uomo copertina del libro, Roger Federer: “E’ il più grande tennista di tutti i tempi, ha una classe innata, riesce ad interpretare perfettamente il tennis moderno e quello “antico” con un’eleganza che solo lui possiede, è un principe che gioca a tennis. A livello musicale è un incrocio tra i Beatles, i Rolling Stones, i Pink Floyd, Jimi Hendrix e Wagner.”
SUL TENNIS – Non poteva mancare di certo un commento sull’evoluzione di questo sport e su cosa lo differenzia e lo rende unico rispetto agli altri: “Nel corso degli anni il tennis è diventato un sport più fisico e mentale ma a differenza di altri non hai il coach che ti consiglia, sul campo sei da solo con la tua racchetta senz’alcun aiuto esterno.”
SULLA SUA CARRIERA – Non poteva mancare considerazione sulla sua straordinaria carriera sia a livello italiano, con il successo della Coppa Davis nel 1976 ed a livello internazionale con il successo agli Internazionali D’Italia ed al Roland Garros, sempre nel medesimo anno. Durante l’intervista Panatta ha espresso anche alcune preferenze sui tornei disputati ai suoi tempi: “Sono diventato professionista all’età di 17 anni e ritirandomi all’età di 33 anni, dedicando 15 anni completamente al mondo del tennis. Ai miei tempi l’Australian Open non aveva un’importanza così nota come ai nostri tempi, non vi andavano i migliori lì, infatti nel corso della mia carriera ho preferito sempre girare per tornei europei.”
SULLA VITA PRIVATA – Non solo di tennis giocato si è parlato durante l’intervista, ma anche delle abitudine “private” dei tennisti prima di ogni incontro: “Il rapporto sessuale intimo con la propria partner non fa male la sera prima di un incontro, sei un deficente e meriti di perdere invece se oltre che ad esso ci aggiungi anche la serata in discoteca, l’eccesso di alcool e fare le 5 del mattino. Borg finché era in attività non beveva e seguiva uno stile di vita rigido che gli ha poi permesso di vincere tutto quello che ha vinto, una volta terminata la sua attiva ha deciso di divertirsi un po’ di più.
SULLA VICENDA SAU – Durante l’intervista il giornalista Nicola Savino non ha potuto fare a meno di menzionare l’argomento Sau, dove Adriano Panatta durante “Quelli che il calcio” in onda domenica scorsa ha aggettivato l’attaccante del Cagliari con un termine poco gradito ai tifosi ed alla dirigenza sarda, ciò nonostante sono arrivate subito le scuse da parte del tennista romano: “Era una battuta, sorcio è un termine che si usa nell’ironia romana, non è offensivo, era solo per sottolineare la scaltrezza e la velocità con cui è riuscito a superare i difensori della Roma. Sau mi è anche molto simpatico come calciatore, un po’ meno quando ci pareggia al 95esimo, però comunque c’è da apprezzare molto la bravura dell’attaccante.”
I MIGLIORI IN ASSOLUTO – Nell’ultimo capitolo del suo libro Adriano Panatta ha anche stilato una classifica dei migliori 3 degli ultimi 40 anni: “Al primo posto c’è Roger Federer perché come già citato prima è il migliore di tutti i tempi, al secondo posto Rod Laver, l’unico capace di compiere il Grande Slam per due volte, mentre al terzo posto c’è Rafael Nadal che nonostante tennisticamente non sia uno dei miei preferiti, gli si deve dar merito per aver vinto 10 volte il Roland Garros, è veramente un atleta a 360°.
Ecco di fatto l’intervista a Radio Deejay: