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“Agassi ha lasciato? Non sapeva che fare”

Novak Djokovic non ha ancora detto niente riguardo la propria scelta di separarsi da Andre Agassi, e attende di poter tornare a giocare. Dopo lo stop post-Wimbledon, Djokovic ha disputato appena 6 partite (4 in Australia e una in entrambi i mille americani di Indian Wells e Miami), e ora si ritrova senza il super-coach annunciato al torneo di Roma dello scorso anno, e senza anche di Radek Stepanek, con cui ha chiuso la collaborazione subito dopo quella con l’americano.
Bogdan Obradovic, ex capitano di Davis della Serbia si è espresso sulla situazione in un’intervista recente: “Penso di avere diritto di parola, poiché conosco Novak da molti anni e so perfettamente di cosa ha bisogno. Questo tipo di partnership, in cui Agassi presenziava solo ai grandi tornei, non sarebbe mai potuta funzionare: non era abbastanza”. Obradovic ha poi continuato ricordando il team che seguiva Djokovic con a capo Marian Vajda: “Non so se potrà creare un’atmosfera così positiva cercando persone simili a lui o richiamandolo“.

Nonostante le perplessità, però. l’ex capitano della Davis è fiducioso: “Apprezzo molto Novak, so che mette il cuore in tutto quello che fa e per lui voglio solo il meglio. Avrà sempre il mio completo sostegno, e sarò disponibile se avrà bisogno”.

A esprimere dubbi su questa collaborazione è stato anche Radmilo Armenulic, ex tennista serbo: “Mi sono opposto sin dall’inizio a questa collaborazione, perché Agassi non ha fatto nulla per Djokovic, anzi, al contrario, è stato Novak a renderlo un coach. Non avendolo mai fatto, Agassi non aveva idea di cosa fare: Nole gioca da fondocampo meglio di quanto facesse lui, ed è migliore anche nella risposta, come avrebbe potuto aiutarlo?”.
Djokovic è sceso al numero 13 delle classifiche mondiali dopo gli ultimi pessimi risultati: il ranking è uno delle sue ultime priorità, però, al momento, poiché deve cercare di ritrovare la forma e la concentrazione oltre che i risultati. Giocare a Montecarlo, avendo poche partite alle spalle potrà di certo aiutare, ma rimane un dubbio: dopo l’addio con Agassi e Stepanek, chi sarà il prossimo mentore del serbo, se ce ne sarà uno?

Jonathan Zucchetti

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