Un inizio di stagione turbolento
Carlos Alcaraz sta vivendo un periodo complicato. L’uscita di scena al primo turno del Miami Open per mano di David Goffin è stata un colpo durissimo, soprattutto perché è arrivata dopo altre sconfitte pesanti: agli Australian Open contro Novak Djokovic, a Indian Wells contro Jack Draper e a Doha contro Jiri Lehecka. L’unico titolo stagionale, conquistato a Rotterdam, non basta a placare i dubbi su un inizio d’anno al di sotto delle aspettative.
Lo stesso Alcaraz non ha nascosto la propria frustrazione dopo la sconfitta a Miami: “Mentalmente sono fo***to, ad essere onesto. Questo è un torneo in cui voglio fare bene, perdere al primo turno fa molto male”. Parole che riflettono lo stato d’animo di un giocatore che, nonostante il talento cristallino, sta faticando a trovare continuità.
Senza Ferrero a Monte-Carlo: campanello d’allarme?
Ora inizia una delle fasi più importanti della stagione per lo spagnolo, quella sulla terra battuta, superficie a lui congeniale e che lo ha già visto trionfare in passato. Il primo appuntamento sarà il Masters 1000 di Monte-Carlo, ma ad accompagnarlo nel Principato, secondo Marca, non ci sarà il suo storico coach Juan Carlos Ferrero. A sostituirlo sarà Samuel López, ex allenatore di Pablo Carreno Busta e vecchio amico dello stesso Ferrero.
Il tema dell’assenza del suo allenatore sta alimentando molte speculazioni, soprattutto perché non è la prima volta che accade in questa stagione: era già successo a Rotterdam e a Doha. Ma ogni voce di crisi è stata smentita. Già a gennaio, Alcaraz aveva spiegato la scelta di avere un supporto tecnico alternativo in alcuni tornei: “Sapevo di dover stare con qualcuno di diverso da Juan Carlos, qualcuno che lo aiutasse a volte durante i viaggi o nel dividersi i tornei. Samuel è una persona di cui mi fido al 100%, è davvero un ottimo coach”.
Il ritorno di Ferrero è previsto per l’ATP 500 di Barcellona, torneo che segnerà l’inizio di un ciclo di eventi fondamentali per lo spagnolo: Madrid, Roma e infine il Roland Garros, dove dovrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno.
Obiettivo: ritrovare continuità (e il numero 1?)
Uno degli aspetti più problematici di questa stagione è stata l’irregolarità delle prestazioni di Alcaraz. L’adattabilità del suo gioco è diventata un’arma a doppio taglio: se da un lato ha sviluppato un ventaglio di soluzioni offensive sempre più ampio, dall’altro sembra faticare a trovare stabilità nelle sue scelte. Secondo alcuni esperti, il giovane spagnolo sta ancora cercando il giusto equilibrio tra il suo istinto da contrattaccante e il nuovo approccio più aggressivo.
Alcaraz attualmente occupa la terza posizione nel ranking ATP, ma prima del Roland Garros non potrà riprendersi lo scettro di numero uno. Il suo obiettivo realistico è avvicinarsi il più possibile alla seconda posizione occupata da Alexander Zverev e provare a colmare il gap con Jannik Sinner, che tornerà in campo a Roma dopo lo stop forzato.
La stagione sulla terra rossa sarà il vero banco di prova: il talento non è in discussione, ma serve un’inversione di rotta per lasciarsi alle spalle un inizio d’anno altalenante. Monte-Carlo sarà il primo test: riuscirà Alcaraz a ritrovare la sua magia sulla superficie che lo ha reso grande?