Matteo Berrettini vince per 6-2, 7-6, 4-6, 2-6, 7-6 un difficilissimo match contro l’astro nascente del tennis mondiale, Carlos Alcaraz. Per spuntarla, è servita tutta l’esperienza accumulata nel circuito in questi anni, dalle prime vittorie ATP, alla finale di Wimbledon persa con Djokovic.
Matteo sicuramente supera lo scoglio di gran lunga peggiore possibile per un terzo turno, dal punto di vista di un top 10. Infatti se si guardano le teste di serie, dalla 17 alla 32, si ottengono i possibili avversari di un terzo turno Slam per chi è tra i primi 16 del seeding. Alcaraz era quindi sicuramente una mina vagante ed il peggior abbinamento possibile per Matteo, per vari motivi.
Primo su tutti, l’ultimo (e unico) precedente di qualche mese fa a Vienna, dove ad uscire vittorioso era stato l’allievo di Juan Carlos Ferrero. Per di più il gioco di Carlos, che risponde molto vicino al campo e in maniera aggressiva, diventa pericolosissimo per uno come Berrettini nel caso in cui manchi l’appuntamento con la prima di servizio.
Infine, lo spagnolo è giovane e in continua crescita, ma ha già dimostrato che, sia su cemento, sia su terra può competere con i top del circuito. E in realtà lo ha dimostrato anche oggi, anche se (per fortuna) non è bastato.
Tutti questi motivi hanno fatto credere a molti, tra i quali anche i bookmaker e altri addetti ai lavori, che il favorito a raggiungere la seconda settimana, fosse il tennista iberico. Ma Alcaraz “ne deve ancora mangiare di pastasciutta”! La citazione è ripresa dalla famosa frase detta da Leonardo Bonucci dopo la vittoria nella finale del campionato europeo di calcio e dedicata agli inglesi, usciti sconfitti. In questo caso, la frase si addice molto al contesto, perché il romano ha vinto questo importantissimo incontro, grazie alla “pastasciutta” (in questo caso, figura retorica che indica l’esperienza) mangiata negli anni, a discapito dell’acerbo e talentuoso Carlos.
Ma vediamo com’è andata.
https://www.youtube.com/watch?v=lNgBHMQaOzA
Nel primo set, parte forte il 18enne. Spinge molto e si procura subito delle succulente palle break. Ma Matteo si aggrappa al suo servizio e per due giochi consecutivi regge l’urto. A questo punto la prima svolta. Lo spagnolo, probabilmente innervosito dalle occasioni non sfruttate, diventa parecchio falloso. Dal canto suo Matteo tira moltissimi servizi vincenti. Il mix dei due fattori ha portato 7 giochi consecutivi per il numero 7 del mondo, portando il risultato sul 6-2, 2-0. Più tardi Matteo ha ceduto il servizio, ma per fortuna ha vinto il tiebreak, dominandolo. Da segnalare uno splendido passante in slice giocato dall’italiano.
Il terzo set è un piccolo rimpianto di Berrettini, perché da sopra 4-3 e 30-0 sul servizio dell’iberico, ha sbagliato due risposte tutto sommato semplici, che avrebbero potuto far terminare prima il match. Invece Alcaraz ha iniziato a tirare vincenti e a leggere le traiettorie del servizio di Berrettini. Il terzo set viene ribaltato e vinto 6-4 dal ragazzo di Murcia. Il quarto set invece è poco combattuto e Matteo lo perde 6-2, abbastanza in fretta.
Berrettini comincia l’ultimo set spaventando tutti gli italiani sintonizzati: durante un punto poggia male la caviglia e cade, chiedendo l’intervento del fisioterapista. Fortunatamente poi si riprende e gioca un quinto set di grande intensità e livello. Per quattro game di fila si finisce ai vantaggi, ma non ci sono break.
È il momento del super tiebreak. Dopo un principio equilibrato, l’azzurro spicca il volo e vince un importantissimo match contro un ottimo giocatore.
Berrettini approda alla seconda settimana e conquista così il suo quinto ottavo di finale Slam consecutivo. Ad aspettarlo ci sarà il connazionale di Alcaraz, Pablo Carreno Busta, vittorioso in 4 set contro, l’americano Korda.