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Preparativi per la top-100: Alessandro Giannessi

Quinto uomo per il ItalDavis all’ultimo turno contro l’Argentina. Quarto tennista italiano in classifica, dietro ai soli compagni Lorenzi, Fognini e Seppi. “Gianne” per i simpatic(on)i compagni di Davis, che non perdono un’occasione (Fognini in testa) per sfottere fra dirette Facebook e foto su Instagram lui, il povero ultimo arrivato nella banda Davis azzurra.

Per Giannessi però il 2017, per quanto breve, è già un anno da ricordare. Raggiunge il personale best ranking al numero 124 a gennaio, dopo aver superato le qualificazioni all’ATP 250 di Doha ed essersi concesso una sconfitta di lusso contro Thomas Berdych al primo turno. Notizia di oggi, lo stop al secondo turno dell’Argentina Open contro il ruvido Carreno Busta, già giustiziere di Fognini lo scorso anno alle finali della Kremlin Cup a Mosca. Anche qua accede al main draw dopo tante sportellate fra le qualificazioni.

Questo inizio anno è per sua fortuna figlio di un 2016 concluso alla grande, che lo aveva già reso avvezzo a piccoli exploit di questo tipo. Come dimenticare la sua prima piccola favola a Flushing Meadows, sconfitto al secondo turno dal futuro vincitore Wawrinka in 3 onorevolissimi set, e le due finali Challenger di fine anno, una vinta in Polonia contro Dustin Brown (primo titolo Challenger), e l’altra persa dal giovane connazionale Napolitano in Val Gardena.

Dicevamo però degli anni in Purgatorio. Non è la prima volta infatti che Giannessi si affaccia alla top-100. Già fra il 2011 e il 2012 aveva sognato da grande, quando fra buoni risultati nei tornei minori e qualche ingresso riuscito attraverso le qualificazioni ai tabelloni principali di Acapulco e Monte Carlo, si era fatto un nome come volto nuovo del panorama tennistico italiano.

A un certo punto però il giocattolo si rompe e vari problemi fisici lo tengono in campo con parecchi dolori finchè a fine 2014 arriva il primo intervento chirurgico al malandato polso. Non sono in pochi a sottolineargli quanto questa testardaggine sarebbe potuta costargli caro.

È questa stessa testardaggine però, che lo riporta in alto e che ci consente stavolta e finalmente di avere qualche aspettativa su di lui. È proprio nel momento peggiore della carriera che il suo attuale allenatore Edouardo Infantino non molla e continua a puntare tutto su di lui. In piena convalescenza dall’intervento chirurgico, Infantino ne esce con una promessa: “Vedo Giannessi tra i primi 70-80 ATP nell’arco di 2-3 anni. Se non ce la fa, gli spacco la faccia”.

Dopo vari tentativi finalmente è riuscito a riportarsi alla soglia del tanto agognato numero 100, e, vista la costanza dimostrata negli almeno ultimi sei mesi, vuole far capire a tutti di avere qualcosa da dire anche sui campi più importanti.

Chissà se la stagione sul rosso non porterà qualcosa di buono.

Aureliano Fiorini

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