La stagione tennistica di Sascha Zverev è ufficialmente terminata qualche giorno fa. Il tedesco, particolarmente attivo sui social, si trova ora in vacanza con l’inseparabile Marcelo Melo, dopo l’entusiasmante tour in giro per l’America con Roger Federer, fatto di cinque esibizioni in altrettanti giorni. Nella stagione appena terminata, Sascha ha fatto parlare di sé più per le vicende extra campo che per meriti tennistici.
Il punto più basso della stagione è stato in primavera, precisamente nel mese di maggio, nel quale, nonostante l’unico faticoso titolo conquistato a Ginevra, Zverev si è lasciato andare a pesanti dichiarazioni su come le vicende familiari (papà in ospedale e situazione travagliata con la fidanzata) lo abbiano particolarmente sconvolto. In questo momento, però, la vita privata di Zverev sembra aver ritrovato la luce tanto che ha mostrato sui social la sua nuova fidanzata Brenda Patea, famosa modella ventiseienne. La speranza è che una serenità riacquista possa farci tornare a vedere uno Zverev formato 2017-2018 – o anche meglio – e non la copia sbiadita del 2019. Una discreta prestazione alle Finals – conquistate con sofferenza solo all’ultimo torneo disponibile – non ha cancellato dalla memoria l’opaca stagione.
L’ala protettiva di Federer e il suo team è uno scudo protettivo notevole per Zverev, tanto che il tedesco ha addirittura snobbato la Coppa Davis, ufficialmente per disguidi sulla nuova formula, per il tour con lo svizzero ed ha dato in meglio di sé nella Laver Cup di settembre. Il 2020, a meno di smentite ufficiali, lo vedrà esordire nella nuova competizione a squadre del circuito, l’ATP Cup, per poi passare subito all’Australian Open. Nell’intervista post-Finals, Zverev questa volta è andato cauto e non si è lasciato scappare pericolose dichiarazioni su una sua vittoria Slam nel 2020 – sfortunato augurio che si fece al termine del 2018 – ma ha semplicemente affermato l’evidente nuova ondata di giovani che potranno impensierire i big nelle vittorie Major.
Dunque, dopo un’operazione agli occhi non particolarmente grave alla quale Zverev si sottoporrà in quel di New York, la stagione del classe 1997 prenderà il via con i due appuntamenti australiani, per poi – salvo modifiche in corso d’opera – proseguire con Acapulco e i due 1000 americani. Dopodiché, parte il tour de force sul rosso: quattro tornei ad aprile (Marrakech, Montecarlo, Barcellona, Monaco) ed altrettanti a maggio (Madrid, Roma, Ginevra e Parigi). Halle e Wimbledon, prima del classico ritorno in patria ad Amburgo (scelta incomprensibile dal punto di vista della programmazione, ma dettata presumibilmente da altri motivi), poi gli altri due mille americani e gli Us Open, per chiudere infine con Laver Cup, Pechino, Shanghai, Basilea e Bercy. In questa programmazione provvisoria, mancano due eventi significativi: le Finals – a cui giustamente a priori non sa se parteciperà – e le Olimpiadi di Tokyo 2020, appuntamento che sicuramente sarà inserito in corso d’opera.
Le premesse per un deciso riscatto nel 2020 ci sono tutte: Zverev si presenta alla nuova stagione con meno pressioni rispetto alla vittoria del Masters 2018 e la quarta posizione del ranking. Ora, da numero sette in classifica e dopo un anno orribile, Zverev ha solo da guadagnare dalla nuova stagione, a patto che ritorni su ottimi livelli. Una ritrovata tranquillità nella vita privata, il supporto di Federer e l’ascesa di concorrenti temibili come Tsitsipas e Medvedev (e vedremo chi altro ancora!) dovranno essere uno stimolo importante per vedere se Zverev a 23 anni sarà effettivamente pronto per il grande salto, sopratutto nei tornei dove fino ad ora è sempre venuto meno, gli Slam.