Andre Agassi ha concesso al sito Tennismash un’interessante intervista, in cui, ovviamente, l’argomento Novak Djokovic ha rappresentato una parte fondamentale della conversazione. La leggenda statunitense ha condiviso le sue opinioni sul serbo, valutando anche la sua forma e le sue possibilità in vista del 2018.
“Novak, per me, è un ragazzo che quando controlla un punto, lo fa in modo molto simile a me; nel senso che ha la grande capacità di controllare il punto senza prendersi mai rischi avventati. Proprio come ero io sul campo da tennis. Tuttavia le sue abilità difensive sono senza dubbio migliori delle mie. lo stesso discorso vale anche per il resto. Sono sempre stato bravo a ribattere e ho fatto molto affidamento su questa abilità, ma con il passare degli anni non ho più avuto la possibilità di giocare in difesa, semplicemente perché non avevo più la necessaria mobilità e la copertura laterale. Ma Novak, oltre al resto, si muove anche divinamente. Ha tutto”.
Alla domanda sule possibilità di Djokovic per il 2018, Agassi si è mostrato molto sicuro: “È strano per me rilasciare interviste in veste di allenatore, perché non mi piace mettere pressioni non necessarie, creare aspettative su di lui. Ma credo che tornerà e avrà successo, ne sono sicuro. Quindi, penso che possa vincere l’Australian Open? Sì. Credo che possa vincere ogni volta che scende in campo”.
Lo statunitense ha espresso una riflessione molto interessante su come la palla in più, la capacità di difendere e contrattaccare nel tennis di oggi influenzi moltissimo l’atteggiamento dei giocatori offensivi. “Se vediamo Federer giocare ci rendiamo conto di quante soluzioni ha, e capisci che tutti i giocatori hanno tante possibilità di colpire. Giocare a tutto campo e venire a rete, non solo coprire la linea di fondo. Ora tutti i giocatori si preoccupano solo di colpire la palla abbastanza in anticipo ma non pensano più di venire a rete. Di certo oggi è più difficile sapere quando si è in pieno controllo del punto perché anche da fuori posizione si riesce a far male all’avversario”.
Con un esercizio di astrazione, Agassi ha riportato il suo gioco nel presente, ma ha ammesso di non vedersi allo stesso livello dei Fab Four. “Quando si guarda a giocatori come Federer, Nadal, Djokovic e Murray bisogna rendersi conto che questi quattro fanno uno sport differente, il tennis di oggi è un gioco diverso. Quando giocavo, il mio gioco era progettato per colpire la palla e controllare il punto, aprire il campo e chiudere lo scambio. Il problema è che contro questi ragazzi non controlli mai il punto, anche se acceleri o attacchi, anche se li costringi sulla difensiva, possono sempre batterti. Se fossi ancora un giocatore questa è una cosa che mi darebbe tanti problemi, infatti potrebbero farmi male da qualsiasi punto del campo e in qualsiasi maniera”.