Andreas Seppi non ha più nulla da dimostrare a nessuno. Le sue doti tennistiche sono ormai note a tutto il mondo e la sua carriera parla da sè. Si potrebbero citare alcuni risultati epici come la vittoria ai danni di Federer agli Australian Open, il più datato trionfo contro Nadal a Rotterdam o gli ottimi risultati centrati negli slam, ma finiremmo sicuramente per dimenticare qualcosa e non renderemmo il giusto merito ad una persona esemplare, che sin dai primi anni del professionismo ci rende orgogliosi di rappresentare i nostri colori. Eppure, nonostante tutto ciò e nonostante i trentacinque anni che recita la sua carta d’identità, Andreas non smette di stupirci e riesce ancora ad entusiasmarci con match come quello di oggi, vinto in maniera a dir poco rocambolesca contro il cinese Zhizhen Zhang. In una stagione a luci e ombre per il tennista di Caldaro, che dopo un ottimo avvio caratterizzato dalla finale a Sydney e da un buon terzo turno a Melbourne, si è rilassato ed ha faticato sempre di più a vincere match, vittorie come questa non fanno che bene, soprattutto perchè arriva in un ottimo momento, vista anche la recente affermazione nel Challenger di Cary. Proprio questo periodo positivo che Seppi sta vivendo potrebbe avergli dato la forza e la carica necessaria per rimontare da 2-6 nel tie-break della frazione decisiva prima di imporsi per 10 punti a 8. Una sfida avvincente, combattuta, piena di colpi di scena e di sorprese; tutto questo ovviamente senza considerare il jeu decìsif, che conta quasi come un’altra partita.
A. Seppi b. (WC) Z. Zhang 76 (4) 46 76 (8): Entrato in campo con lo spirito giusto, l’azzurro strappa immediatamente la battuta all’avversario, confermando il vantaggio con il turno di servizio seguente. Zhang però è bravo a non lasciar scappare il suo avversario e ricuce lo svantaggio, ottenendo il controbreak di lì a poco. L’occasione per Andreas si ripresenta praticamente subito, nel quinto gioco, ma nessuna delle quattro palle break, di cui tre consecutive, permette al giocatore trentino di conquistare il break. L’equilibrio cresce esponenzialmente, le sbavature al servizio diminuiscono e lo spettro del tie-break è più che mai vivo. Sul 5 pari, però, Seppi tira fuori il coniglio dal cilindro e, mettendo pressione al suo avversario, riesce a far suo il break che gli consente di servire per chiudere. Forse era destino o forse nessuno dei due tennisti è stato capace di prevalere sull’altro in maniera significativa; fatto sta che al tie-break non si scampa e sarà proprio esso a decidere l’esito di questa prima frazione di gioco. Tanti mini-break e poca solidità al servizio per entrambi, ma una buona dose d’esperienza guida Seppi al traguardo e, come nel match d’esordio contro Kyrgios, il tie-break è dell’italiano.
Ancora i servizi sono i protagonisti del secondo set, questa volta in maniera più netta rispetto al precedente, tanto che nei primi games non c’è neppure l’ombra di opportunità di break. Quando questa parità sembra sia destinata a durare, ecco che una distrazione risulta fatale a Seppi, il quale perde tre punti consecutivi dal 30-15 e cede la battuta al suo avversario. Impeccabile al servizio il cinese Zhang, bravissimo soprattutto a restare calmo nelle situazioni potenzialmente pericolose – vale a dire quando Seppi si è trovato 30-15 in risposta, ad un passo dalle palle break – ecco che il decimo game, quello che regalerebbe agli spettatori il terzo set, offre degli spunti inaspettati. Un po’ a sorpresa, ma in fin dei conti neanche troppo, arrivano le prime palle break del parziale per Andreas, che si porta sul 40-15. Il tennista asiatico mostra solidità e le annulla entrambe, ma è costretto a fronteggiarne ancora una. Purtroppo, Seppi spreca tutte e tre queste ghiotte chances per invertire il trend e magari chiuderla in due, finendo per arrendersi 6-4 e trovandosi seduto in panchina pronto ad iniziare il terzo set, l’ennesimo della sua carriera. [fncvideo id=24715 autoplay=false]
Terzo set che non offre grande tennis e che non regala molte sorprese, probabilmente anche in virtù della paura che frena i due giocatori, entrambi concentrati sul proprio servizio e quindi su un potenziale futuro tie-break. Il break ottenuto da Zhang nel settimo gioco sembra poter sparigliare le carte, ma Seppi non se lo fa ripetere due volte e strappa immediatamente la battuta al suo avversario nel game seguente, sfruttando l’ultima palla break che vedremo in questo set. Si giunge infatti al tie-break, dove l’azzurro non parte concentrato e cede fin da subito diversi punti, alcuni anche un po’ ingenuamente, al suo avversario. Zhang si trova dunque avanti 6-2 ed ha ben quattro match point a sua disposizione, di cui con il proprio servizio. Nel tennis, però, è quantomai sbagliato dare per finito qualcuno fino a quando il giudice di sedia non pronuncia “Game, set, match”. Se si parla di Seppi l’imperativo vale doppio e, da oggi, probabilmente il cinese Zhang se lo ricorderà a lungo. Dal 2-6 scende in campo un altro Seppi, che si muove sul campo in maniera fantastica e si comporta quasi come stesse disputando il primo game del match: primo match point annullato, secondo match point annullato, terzo, quarto ed ecco che si cambia campo sul sei pari. L’italiano si conquista addirittura un match point sul 7-6, ma Zhizhen Zhang torna a vincere punti e fa lo stesso sull’8-7, garantendosi il quinto match point di questa sfida infinita. Niente da fare, Andreas sale in cattedra ed infila tre punti consecutivi, imponendosi 10-8 e vincendo un incontro che ha del clamoroso. Dopo due ore e quarantaquattro minuti, l’azzurro riesce finalmente a liberarsi del suo avversario ed a staccare il pass per i quarti di finale, dove troverà uno spagnolo, che sarà il vincitore del derby tra Andujar e Bautista Agut.
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Bravissimo!
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Bravo giocatore e gran atleta.
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