Forse, come spesso si dice, è colpa della mamma. In effetti, nel Regno Unito, quelle come Judy Murray, madre del famoso Andy – carattere di ferro e sguardo di ghiaccio – le chiamano Tiger Moms, mamme-tigre. Mrs Murray è proprio una che dalle tribune, e nella vita, ruggisce parecchio.
Di certo, il ragazzo ci mette del suo. Il campione scozzese è stato infatti definito dal suo connazionale John McCririck, celebre commentatore di corse di cavalli, come “scontroso, antipatico, indisponente e individualista ossessivo”.
Al tabloid inglese Sun, McCririck ha detto: E lunico scozzese che non vorrei mai veder vincere. Si finge un braveheart per cercare di attirare simpatie, ma quando si presenta per quello che è realmente, si rivela ossessivamente individualista, e soprattutto, intollerante verso gli altri. Questa intolleranza, nonostante i milioni spesi da lui e dalla mamma in pubbliche relazioni, si rivela nei momenti più inaspettati, come nella vita di tutti i giorni.
Lultima frase sarcastica del campione di Wimbledon è apparsa sul suo profilo Twitter; questa volta, il malcapitato oggetto della sua amara ironia, anche se non nominato esplicitamente, è Rafael Nadal. Il maiorchino è stato infatti protagonista di un secondo turno di Slam molto più complicato del previsto contro Tim Smyczek dovuto sì al buon gioco dello statunitense, ma anche a disidratazione e crampi che ha sofferto in campo il campione spagnolo.
A Murray non è, evidentemente, andato giù il diverso trattamento riservato da appassionati e media a parità di condizione, ovvero una vittoria conseguita nonostante problemi fisici: “Quando l’anno scorso agli US Open contro Robin Haase al primo turno degli US Open ho vinto con i crampi, ero un fenomeno di recitazione, fuori forma, bisognoso di uno psichiatra, impostore…”.
Ma la sua indole particolare si può evincere anche dal numero di allenatori che negli anni ha cambiato. Molta polemica fa oggi la scelta di Amèlie Mauresmo come unica allenatrice di Murray. Si dice in giro che Andy Murray abbia commesso un grave errore a dividersi da Ivan Lendl, preparatore in passato anche del campione di Wimbledon, Goran Ivanisevic. Proprio Ivanisevic si è espresso in questi termini sullargomento in unintervista alla BBC Sport:
Lanno scorso sono stato in pensiero per lui. Ha cambiato gli allenatori, e, secondo me, lo sbaglio peggiore è stato lasciare andar via Ivan Lendl. Erano unaccoppiata vincente, facevano tutto insieme. Hanno vinto due Slam insieme e Andy con lui ha trovato il suo miglior tennis. Il loro tennis si assomigliava, persino.
Murray, sotto la guida di Ivan Lendl, ha vinto lo US Open, Wimbledon e lOro olimpico. Ma le loro strade si sono separate dopo poco più di due anni, quando il ceco non ha potuto garantire la sua presenza nei tour allestero. Da quando ha nel suo team Amèlie Mauresmo ha collezionato appena tre titoli ATP, anche se era nella stagione di rientro dallinfortunio alla schiena.
Andy è un gran giocatore e combattente ha detto il campione di Wimbledon 2001, ritornerà a vincere altri Slam, e anche se non questanno, il prossimo. A parte alcuni momenti particolarmente brillanti in generale lo scorso anno, Andy è stato un giocatore solo discreto, e ciò è veramente molto distante dal suo standard.
Questanno in Australia ha cominciato bene. Al primo turno ha avuto una prepotente vittoria in tre set su Yuki Bhambri, poi è stata la volta di Marinko Matosevic, mentre il prossimo avversario sarà Joao Sousa, contro cui vanta una statistica di 3 vittorie a 0. Murray ha parlato in questo modo del portoghese: E un gran lottatore e ha un buon atteggiamento. Pur non avendo armi molto efficaci, riesce bene comunque per tutta la durata del match. E in ottima forma fisica e sopporta bene anche i match lunghi. Sarà dura affrontarlo.
Sousa è n. 55 del ranking e si pone molto meglio che nel 2013, quando Murray, al secondo round degli Australian Open, lo sconfisse per 6-2 6-2 6-4. Ho acquisito molta esperienza e penso di essere un altro giocatore rispetto al 2013″, ha detto Sousa, “e ho molta più esperienza nel circuito. La scorsa partita per me era la prima in uno stadio così grande e contro un tale top player, ma ora tutto ciò non mi da più tensione.
Nonostante il caratteraccio, Andy Murray rimane un grande giocatore. Forse, anche per questo aspetto, lo scozzese è spesso al centro dell’attenzione. Se le cose dovessero andare bene per entrambi, Andy Murray potrebbe scontrarsi, fra qualche turno, proprio con Rafael Nadal In quel caso, forse, apprezzerebbe di più i crampi del maiorchino.
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