Andy Murray, il primo posto è vicino

Forse il campione britannico non riuscirà a diventare n. 1 entro il 2016, ma è molto probabile che vi riesca nei primi mesi della prossima stagione. Per evitarlo, Djokovic dovrà continuare a giocare in maniera quasi perfetta: visti gli ultimi mesi, sarebbe una sorpresa. Di Giacomo Gitti

Andy Murray sta probabilmente giocando il tennis migliore della sua carriera e, in pochi mesi, si è parecchio avvicinato alla prima posizione del ranking ATP, in questo momento occupata da Novak Djokovic. Per chiudere l’anno da numero uno deve assicurarsi gli ultimi tornei della stagione, oppure sperare che Nole non si spinga troppo avanti nei prossimi impegni.

VERSO IL SORPASSO – Per lo scozzese non sarà dunque semplice detronizzare, entro la fine del 2016, l’allievo di Boris Becker. Perciò, considerando anche l’ottimo feeling del serbo con Parigi-Bercy e le Finals di Londra, l’appuntamento con la storia potrebbe essere rimandato al 2017; il campione in carica del Roland Garros, infatti, fino al prossimo aprile, avrà molti più punti da difendere rispetto al nativo di Dunblane che, ad eccezione degli Australian Open dove raggiunse la finale, può solo incrementare il suo bottino. Novak se vorrà mantenere la sua leadership, dovrà confermare i successi di Doha, Melbourne, Indian Wells e Miami (4250 punti in totale).

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L’UOMO DA BATTERE – Guardando la sua forma fisica attuale e le condizioni dei suoi rivali più pericolosi (Federer e Nadal sono ai box mentre Djokovic è in crisi di risultati), Andy sarà certamente l’uomo da battere nel primo Slam stagionale. Se riuscirà a interrompere l’egemonia serba in terra australiana, trionfando per la prima volta, dopo 5 finali perse, potrà davvero entrare nell’Olimpo del tennis. Eventualmente, per il proseguo della stagione, in attesa delle nuove leve, ancora troppo discontinue, bisognerà fare i conti con la voglia di rivalsa di Nole, la classe di Roger, la potenza di Delpo e la caparbietà di Rafa. Siamo certi, però, che questo Murray, non si farà mettere i piedi in testa tanto facilmente perché, sotto la sapiente guida di Ivan Lendl, ha ormai colmato il gap con questi fenomeni che hanno sempre fermato la sua corsa sul più bello. Chissà che nel 2017 non possa addirittura superarli, diventando così il dominatore del circuito.

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Giacomo Gitti

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