Ci sono momenti nella vita in cui il fine giustifica i mezzi. Andy Murray sa di essere in una situazione in cui è necessario solo vincere, recuperare ritmo e fiducia. Nessuno si aspetta che il britannico esprima il suo miglior tennis e non è stato così stanotte nella partita contro Mackenzie McDonald al primo turno dell’ATP 500 di Washington.
Non è stato facile sconfiggere l’americano, un tennista che ha fatto grandi progressi nei Challenger e ha raggiunto il quarto turno a Wimbledon quest’anno: “E’ stata una partita tremendamente difficile. La verità è che potevo perdere in qualsiasi momento, ho dovuto aver bisogno di più di cinque match point e mi sono ricordato il match che ho perso qui contro Gabashvili nel 2010“, ha ammesso Murray.
“Mi fa molto male perdere partite come queste, equilibrate e in cui ho avuto opportunità, per cui è ancora più positivo essere andato avanti nel torneo“, continua un Andy già numero 644 con questa vittoria. Nonostante la vittoria, però, è cosciente di dover migliorare le sue prestazioni: “Non sono stato aggressivo nel modo in cui dovevo, non ho sentito la palla pesante nel modo giusto e non ho avuto le migliori sensazioni. Ho lottato in maniera impensabile per provare a vincere. Mentalmente non è stato per niente facile.“
Andy si è mostrato particolarmente preoccupato per il suo rendimento al servizio: “Ho incominciato servendo malissimo, non avevo ritmo. Si è sentita la mancanza del servizio. Per fortuna, a metà del match ho iniziato a battere meglio e questo mi ha permesso di giocare con più ordine, riducendo i gratuiti ma devo giocare meglio se voglio vincere il prossimo incontro“. Ed ecco che, neanche a farlo apposta, al secondo turno arriverà Kyle Edmund, suo grande amico e conterraneo.