Andy Murray: “Stop al Medical Time-Out, si perde solo tempo”

Andy Murray ha raggiunto la sua sesta semifinale della carriera a Wimbledon dove affronterà Roger Federer. Aspettando quella che si prospetta la partita più attesa ed emozionante, il britannico ha avuto il tempo per riflettere, in un’intervista alla BBC su alcune regole che non gli stanno troppo comode. Il numero quattro del mondo ha poi parlato del tennis britannico e del suo futuro lontano dal tennis.

La domanda più frequente, dalla quale anche Andy non ha potuto sfuggire riguarda i rituali ai quali i giocatori sono costretti a seguire quando giocano a Wimbledon. “Qua sono molto severi, ma il fatto di doverci vestire di bianco mi piace perché è una cosa diversa. Non per soddisfare uno standard ma è un qualcosa che rappresenta l’unicità di questo torneo”, ha affermato.

Lo scozzese ha poi parlato di alcune regole a suo avviso inspiegabili; come ad esempio il medical time-out o il toilette-break. “Secondo me è necessario cambiarle. Perché no? Si può annullare il medical time-out per smettere di perdere tempo. Lo stesso si potrebbe dire per la pausa per andare in bagno, deve essere consentita solamente alla fine di ogni set. In generale i bagni sono vicini allo spogliatoio. Forse nei campi secondari non è lo stesso, ma non capisco come un WC-break possa arrivare a durare dieci minuti. Bisogna dire che a volte si gioca per 4-5 ore e si accumulano molti liquidi però sono troppo spesso pause troppo lunghe”, ha dichiarato.

Il doppio è una cosa che ha sempre affascinato l’ex campione dei Championships dicendo che gli piacerrebbe giocare quelli dei tornei dello Slam. “Mi piacerebbe però a Wimbledon non posso perche giocare al meglio dei cinque set è troppo logorante ed alcune partite posso superare le tre ore. Se non fosse per questo giocherei volentieri perché amo i tornei dello Slam e poi giocare in coppia è divertente. Ho rispetto per il doppio nel circuito e poi ci gioca mio fratello, Jamie. Spesso il doppio può essere eccitante in particolare modo nei turni finali”, ammette il più forte dei fratelli Murray.

Ad Andy è stato poi chiesto se avesse visto la partita della Watson contro Serena Williams. “Ho visto il primo set e l’inizio del secondo, poi ho dormito per una ventina di minuti e mi sono svegliato sul 5-4 del secondo. Dopo di che l’ho guardata tutta sino alla fine. Non saltavo o urlavo. Quando guardo lo sport, in particolare il tennis sono un tipo molto tranquillo e di poche parole. Con gli altri sport, quelli di squadra è diverso”, dice il britannico.

“Andre Agassi è stato sempre il mio idolo. Adoravo guardarlo giocare quando ero bambino. Aveva una grande personalità, lui era molto carismatico e diverso dagli altri”, ha dichiarato l’ex campione degli US Open ricordando la sua infanzia per poi parlare del suo futuro. “In futuro mi concentrerò sugli investimenti in aziende che mi interessano. Se facciamo coesistere sport e tecnologia penso che potrebbe uscirne un divertente progetto. L’idea di base era quella di creare un gruppo di aziende di diversi settori, avviando il tutto in 4-5 anni”, conclude Andy Murray.

Alessio Ravanelli

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