Arabia Saudita e tennis: sempre più arabo il futuro di questo sport?

Cedric Pioline (Photo by Jean Catuffe/Getty Images)

Il Masters 1000 in corso di svolgimento a Bercy non è andato proprio nel migliore dei modi per gli organizzatori francesi.

A parte le vittorie dei giocatori transalpini che stanno facendo felice il pubblico parigino, hanno dovuto ingoiare il rospo del forfait di Novak Djokovic prima, di Jannik Sinner dopo ed infine anche l’eliminazione prematura di Carlos Alcaraz per mano di Humbert.

Cedric Pioline, ex grande tennista transalpino ed ora direttore del Rolex Paris Masters 2024, punta il dito contro l’esibizione Six Kings Slam di Riyad che a suo avviso sta producendo gravi ripercussioni, sia presenti che future, ai danni del circuito ATP.

In particolare, Pioline fa riferimento al forfait di Sinner a tabellone già compilato che in effetti ha impoverito di molto l’evento francese.

“Non sta a me giudicare nessuno: ogni giocatore, incluso Jannik Sinner, organizza la sua stagione nel modo migliore possibile, anzi, possiamo dire che Jannik è uno di quelli che ha avuto una programmazione più logica, senza sovraccaricare troppo il suo calendario, quindi ero abbastanza sicuro che sarebbe venuto a competere qui”

In controluce, il messaggio neppure troppo nascosto è limpidissimo: alcuni giocatori, Jannik e Novak soprattutto, per partecipare al ricchissimo evento arabo hanno dovuto stravolgere la loro programmazione, sacrificando per forza di cose Parigi, e pure l’ATP 500 di Vienna aggiungo io.

Le critiche e le considerazioni di Pioline non si fermano certo al presente, ma si proiettano in modo allarmante anche sul futuro del tennis per come lo conosciamo noi oggi.

“La geopolitica del circuito riguarda molte cose, attualmente posso assicurarvi che è un tema in discussione tra i tornei del Grande Slam, il circuito ATP e WTA. Oggi non sappiamo cosa accadrà in futuro ma, dal mio punto di vista, dovremo essere molto attenti affinché ci sia una certa coerenza. Il denaro messo sul tavolo dall’esibizione saudita è qualcosa di dirompente, che destabilizza l’ecosistema e non è molto salutare”.

In effetti, l’Arabia Saudita dispone di risorse finanziarie quasi illimitate ed attraverso i Six Kings Slam ha messo in campo una prova di forza brutale tale da far tremare i polsi ai vertici del tennis mondiale.

I Sauditi già organizzano Next Gen e le WTA Finals , ma il loro obiettivo è certamente quello di accaparrarsi eventi maschile di livello superiore, Finals od un Masters 1000, tanto per cominciare.

Il rischio concreto è che un giorno gli arabi decidano di fare da soli ed hanno appena dimostrato di avere risorse economiche e capacità tecniche per offrire tennis di altissima qualità.

Ascoltando le parole di Pioline, pare evidente che il messaggio di avvertimento sia giunto a destinazione. Non sarei sorpreso che nei prossimi mesi l’Arabia Saudita non venga in qualche modo accontentata, prima che il giocattolo cominci a rompersi poco a poco.

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