Matteo Arnaldi ha realizzato una delle imprese più importanti della sua giovane carriera battendo Novak Djokovic al Mutua Madrid Open 2025. In un’atmosfera vibrante come quella della Caja Mágica, l’azzurro ha saputo sfruttare al meglio il momento non brillantissimo del serbo, imponendosi in due set e conquistando una vittoria che lui stesso ha definito senza esitazioni come “la più speciale”.
Affrontare Djokovic non è stato per Arnaldi un semplice match, ma l’avverarsi di un sogno coltivato da sempre. “All’inizio ero semplicemente felice di giocare contro di lui, è sempre stato il mio idolo”, ha raccontato il tennista ligure. L’emozione però non ha avuto il sopravvento: dopo un iniziale nervosismo, Arnaldi ha strappato subito il servizio a Djokovic, un break che gli ha dato la fiducia necessaria per distendersi e trovare il suo miglior tennis.
“Una volta in campo, non pensi più al fatto che stai affrontando il tuo idolo. Ho cercato di divertirmi e concentrarmi solo su ogni singolo punto”, ha spiegato, sottolineando come l’approccio mentale sia stato decisivo per la vittoria.
Arnaldi non ha nascosto di aver sfruttato a proprio vantaggio la profonda conoscenza del gioco di Djokovic: “Ho visto tantissime delle sue partite, conosco molto bene il suo stile. Questo ha giocato a mio favore, perché credo che lui non mi abbia mai visto giocare molto”.
Sapere in anticipo alcune delle mosse del campione serbo ha permesso ad Arnaldi di anticiparlo in vari momenti chiave del match. Nonostante Djokovic non fosse al massimo della forma, come ha ammesso anche Matteo, “rimane sempre un avversario incredibile”.
Pur nella gioia del momento, Arnaldi ha dimostrato grande rispetto per il suo avversario, definendolo ancora uno dei principali candidati per il prossimo Roland Garros: “Al meglio dei cinque set è un’altra storia. Per me sarà sempre uno dei favoriti”.
Questa vittoria arriva dopo un altro successo prestigioso ottenuto contro Casper Ruud nel 2023, ma per Arnaldi non ci sono dubbi: superare Djokovic rappresenta il punto più alto della sua carriera finora. “Oggi ho cercato di restare concentrato su me stesso, senza lasciarmi influenzare dal pubblico. Devo essere così in ogni partita”, ha concluso con la maturità di chi sta imparando a gestire le grandi sfide.
Il successo di Matteo Arnaldi su Djokovic a Madrid è un chiaro segnale della crescita del giovane italiano, capace di mantenere sangue freddo, lucidità tattica e grande entusiasmo anche nei momenti più delicati. Una vittoria che non solo impreziosisce il suo palmarès, ma che potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per nuove imprese nei prossimi appuntamenti del circuito.
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