Arnaldi e Passaro non centrano l’accesso nel tabellone principale

In serata sono terminate le qualificazioni del primo Master 1000 della stagione. Nessuno dei tennisti italiani si aggiunge in tabellone. Di Alberto Insardà.

Si sono concluse le qualificazioni di Indian Wells: dei 4 italiani presenti al via del tabellone cadetto nessuno è riuscito ad approdare al main draw. Le qualificazioni di un torneo di così alto livello si sono rivelate ostiche per gli azzurri, anche se in 3 sono arrivati al turno finale: Matteo Arnaldi, Roberto Marcora e Francesco Passaro.

Arnaldi ha avuto senza dubbio l’impresa più difficile, avendo dovuto affrontare in prima battuta Harris – vincitore su Musetti agli Australian Open – sconfitto con il punteggio di 6-4 6-3 dal tennista Sanremese. Nella giornata di ieri il ligure ha sfidato Kokkinakis – giocatore decisamente dal valore più alto di quel che narra la classifica – contro cui si è arreso con un doppio 6-4.

Nel primo parziale il tennista aussie ha ottenuto presto il break, cedendolo subito dopo, commettendo errori banali tra voleè e smash. Grazie al colpo in risposta molto incisivo è riuscito a ritornare in vantaggio, annullando poi una palla del 5-5 con una prima di servizio e chiudendo il primo set per 6-4. Nel secondo set invece ha commesso meno gratuiti ed ha amministrato la situazione, annullando una palla break per il 5-3 a favore di Arnaldi. Sul 4-4 è poi riuscito a conquistare il game in risposta a zero per chiudere una partita controllata.

Passaro era sulla carta l’azzurro con più possibilità di ingresso nel tabellone. Infatti l’umbro al primo turno ha sconfitto Krueger, tennista padrone di casa, a cui ha rifilato anche un 6-0 nel set conclusivo. Nel secondo turno è stato però costretto al ritiro contro il tennista di Taipei Tung Lin Wu.

Le difficoltà del perugino sono apparse evidenti fin da subito, tanto da necessitare due medical time out nel primo set. Nonostante fosse sotto nel punteggio Passaro ha continuato a lottare, ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca, terminando con il punteggio di 2-6 0-3 rit.

Per questi ragazzi Indian Wells poteva essere la possibilità per raggiungere l’agognato obiettivo top 100, che sembra essere tanto più vicino quanto più difficile da raggiungere. Da ammirare in ogni caso il loro percorso di crescita, ed il coraggio di giocare le qualificazioni di un torneo di questa caratura – nell’accezione popolare Indian Wells viene considerato quasi un quinto slam – invece che accumulare punti più “facili” nei tornei Challenger.

Infine Marcora, tennista su cui le aspettative sono senz’altro più basse, anche per via dell’età, dopo aver agevolmente battuto Kozlov per 6-1 6-3, con il medesimo punteggio a set invertiti ha lasciato spazio ad un altro australiano, Alexander Vukic. Mattia Bellucci invece si è arreso al primo turno contro l’esperto Radu Albot per 6-3, 6-4.

Chiuso il capitolo Italia, vi sono altre sfide che meritano attenzione, su tutte il derby cinese tra Zhizhen Zhang e Juncheng Shang. Il primo è stato colui che è riuscito ad abbattere il muro dei top 100, cosa mai riuscita in Cina fino a quel momento – ci è riuscito poco dopo Yibing Wu, che si è spinto fino alla posizione numero 58 -, mentre il secondo è decisamente il favorito in ottica futura, avendo soltanto una settimana fa compiuto la maggiore età.

Su di lui si è detto tanto, per un periodo si è anche affidato ad un uomo molto dissimile dai modi di fare Orientali come Marcelo Rios, ma ancora non è riuscito a sbocciare. Ovviamente il tempo è tutto dalla sua parte, così come lo è per i nostri atleti da cui non bisogna aspettarsi tutto subito, ma anzi pazientare e dare loro fiducia, poiché il momento giusto potrebbe arrivare molto a breve.

Alberto Insardà

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