Dopo le difficoltà dei primi giorni, finalmente l’Atp 250 di Napoli procede spedito verso le fasi finali. Presso il circolo alla Rotonda Diaz è tempo di quarti di finale ed a prendersi la scena sono i giocatori italiani. Si sono infatti qualificati per le semifinali ben due tennisti azzurri: si tratta di Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, protagonisti di due vittorie agevoli.
Il tennista romano ha superato il giapponese Taro Daniel per 6-3 6-2 in un match a senso unico. Matteo è stato dominante con la battuta, servendo 7 aces e perdendo appena nove punti. Inutile che dire che non ha concesso neppure una palla break e si è guadagnato l’accesso al prossimo turno in 1h25′. Si è giocato molto poco anche nell’altro match, con Musetti che ha sconfitto il colombiano Galan con il punteggio di 6-3 6-0. Lorenzo ha impiegato 1h19′ per liberarsi del suo avversario, capace di opporre più resistenza di quanto dica il punteggio. Tralasciando le difficoltà al servizio e qualche gratuito di troppo, Galan ha pagato uno 0/7 sulle palle break in suo favore. Merito anche di Musetti, che le ha annullate tutte chiudendo con un saldo di ben 25 vincenti a fronte di soli 8 errori. Prosegue dunque il percorso dei due giocatori di casa, che alimentano le speranze del pubblico napoletano di vedere una finale tutta azzurra.
Nella mattinata, inoltre, era andato in scena anche il match tra Pablo Carreno Busta e Fabio Fognini, ultimo di un secondo turno che si è prolungato parecchio. La sfida era già iniziata nella serata di giovedì, a dir la verità, ma dopo soli tre games era stata sospesa a causa dell’umidità. Purtroppo quanto visto in quei tre giochi si è ripetuto nel resto del match, con lo spagnolo che ha fatto ciò che voleva. Fognini, anche provato dalle quasi tre ore di gioco al primo turno contro Grenier, è caduto sotto i colpi del suo avversari ed ha racimolato appena due games. 6-1 6-1 il punteggio in favore di Pablo, capace di imporsi in appena 51 minuti. Ai quarti troverà ora il serbo Kecmanovic, che ieri aveva beneficiato del ritiro di Moutet, anche questo viziato dall’umidità ed alle polemiche da essa derivanti.