Giornata di secondi turni nell’ATP 500 di Acapulco e nell’ATP 250 di Santiago. In Messico non delude Matteo Berrettini, che regola Elias Ymer in due set, 6-3 6-3. Domani all’alba italiana per lui un gran match con il numero 10 del ranking e testa di serie numero 4 Holger Rune, vittorioso agevolmente sul portoghese Nuno Borges 6-0 6-2.
Finisce invece l’avventura del fratello di Matteo, Jacopo, attualmente numero 842 della classifica mondiale, che dopo aver superato il tabellone di qualificazioni per le quali aveva ricevuto una wild card, e Oscar Otte (ritiratosi a inizio 3° set) nel 1° turno di main draw, poco ha potuto contro Alex De Minaur.
Per l’australiano ora c’è il giapponese Taro Daniel, che ha causato il grande upset di giornata, l’eliminazione per 7-5 2-6 7-6 del numero 2 del seeding e numero 4 al mondo Casper Ruud, che continua a faticare a trovare vittorie in quest’inizio di stagione. Gli altri due quarti di finale sono invece due interessanti derby a stelle e strisce tra Tommy Paul e Mackenzie McDonald, e tra Taylor Fritz e Frances Tiafoe.
Per quanto riguarda il 250 cileno di Santiago spicca invece un ulteriore deludente sconfitta da parte di Lorenzo Musetti, testa di serie numero 1, contro lo spagnolo Jaume Munar, in due set, 6-4 6-4. Incartato da un giocatore regolare, ostico, ma sprovvisto di colpi particolarmente pericolosi, e dalla superficie. In una costante indecisione, in un limbo, tra l’accettare gli scambi prolungati e l’essere propositivo, spingere, fin troppo, fino ad andare fuori giri. Forse incastrato anche tra il passato e il futuro, in confusione nell’evoluzione del suo gioco, nel trovare un equilibrio tra essere troppo difensivo a prendersi troppi rischi. Il risultato è una trasferta sudamericana gravemente insufficiente, fatta di una sola vittoria in tre tornei. Ora per Musetti Indian Wells e Miami per rialzare la testa.
In Cile sconfitto anche Marco Cecchinato dal brasiliano Thiago Monteiro, in tre set, 3-6 6-3 6-2. Questa sera impegnato invece Riccardo Bonadio contro il serbo Laslo Djere.