Atp 500 Rotterdam: Coric e Fucsovics accedono ai quarti di finale

Sono Borna Coric e Marton Fucsovics gli ultimi giocatori a qualificarsi per gli ottavi di finale dell’Ato 500 di Rotterdam. In serata, i due hanno estromesso rispettivamente, con il medesimo punteggio (6-3 6-2), Dusan Lajovic ed Alejandro Davidovich Fokina.

Poco ha potuto Dusan Lajovic contro Borna Coric: il serbo aveva vinto l’unico precedente sulla terra di Istanbul, ma le superfici dure favoriscono e non poco il croato. Il 24enne di Zagabria ha controllato le operazioni faticando ben poco dopo il rodaggio iniziale, sbrigando la pratica col punteggio di 6-3 6-2. Parla chiaro il parziale di 9-2 nel computo dei giochi a partire dal 3-3 del primo parziale. Coric ha sbagliato meno, ha trovato più intensità e più angoli. Lajovic, col suo rovescio, ha poche armi per affrontare un tennista del genere. Il numero 27 Atp ha provato a colpire d’anticipo anche dal lato sinistro, riuscendovi però solo nella prima fase del match, quando Coric ha adottato una posizione in campo piuttosto arretrata. Avanzando con i piedi, poco a poco, gli anticipi di rovescio si sono tramutati errori di Lajovic o palline mal colpite e da poter facilmente aggredire per l’ex numero 12 del mondo.

Sette vincenti ed addirittura sedici gratuiti per il serbo, che ha sofferto moltissimo anche le capacità in risposta del proprio avversario. Sulla seconda del proprio avversario, Coric ha conquistato il 66% dei punti (14 su 21). Al servizio, inoltre, non ha concesso palle break, realizzando all’81% con la prima ed al 71% con la seconda. Alla terza partecipazione a Rotterdam, proprio come Stefanos Tsitsipas, Coric raggiunge così per la prima volta i quarti di finale. Lo attende ora una sfida durissima contro Kei Nishikori, capace di eliminare in successione Felix Auger-Aliassime e Alex De Minaur. Una sfida che potrebbe significare molto di più di un semplice quarto di finale, se si considera che i giocatori più pericolosi in tabellone sono nella parte bassa. È uno scontro  che – non ce ne vogliano Marton Fucsovics e Tommy Paul – potrebbe anche decidere il finalista. Dall’altro quarto di finale verrà fuori infatti uno tra lo statunitense e l’americano. Il primo ha superato oggi un Alexander Bublik molto più svogliato rispetto alla settimana scorsa, il secondo ha invece vinto con lo stesso punteggio di Coric su Alejandro Davidovich Fokina.

Se nella prima partita lo score era stato determinato dalla netta superiorità di un tennista sull’altro, Fucsovics, che non ha esattamente convinto, ha vinto per la maggiore tenuta mentale, per la capacità emersa – pur solo a tratti – di saper attendere l’errore dell’avversario. Ma la qualità è stata tutt’altro che eccelsa e lo svolgimento sembrava più adatto alla terra di Buenos Aires che al cemento indoor. Su diciassette game giocati, nove sono stati vinti dal giocatore in risposta. In altri due, quelli poi risultati decisivi per indirizzare il set, Fucsovics ha dovuto annullare tre palle break non consecutive, che hanno quindi allungato il game in maniera quasi fastidiosa se si pensa ai gratuiti e alla scarsa lucidità dei giocatori. Soltanto la prima parte del match è stata davvero intensa. Per il resto i due contendenti apparivano mano a mano meno attenti al comportamento dell’avversario, affidandosi quindi più alle sensazioni che ad un serio ed efficace piano tattico. Davidovich è partito in maniera molto brillante, con un paio di vincenti a tutto braccio che l’hanno subito mandato avanti di un break, ma la sua abitudine a giocare troppo insistentemente sul lato aperto, facendo sì correre l’avversario, ma rischiando anche molto, non ha pagato alla lunga. Non che Fucsovics sia stato da meno: firmati ad esempio due break consecutivi per risalire dallo 0-2 al 4-2, non è riuscito a cambiare a marcia. Ha anzi rallentato, aperto il campo per l’avversario, o addirittura sbagliato, spesso già subito dopo il servizio, o ancor di più in chiusura del punto. A servizio per impattare a quota quattro giochi pari, Davidovich però ha mancato tre volte l’ultimo punto e, subendo il terzo break, si è anche arreso per 6-3 dopo cinquanta minuti.

A quel punto, breakkato il numero 51 Atp anche nel secondo set, Fucsovics sembrava poter finalmente prendere il largo, ma invece ha subito restituito la concessione, tornando ad un atteggiamento remissivo e a colpire in maniera più rigida. Sotto 1-2, poi, ha trovato il miglior parziale della sua partita, con otto punti di fila per salire sul 3-2 e servizio. Il sesto game è stato in effetti quello fondamentale per chiudere la pratica in due set: Fucsovics si è prima salvato miracolosamente con uno slice che, baciando il nastro ha messo fuori gioco l’avversario, e poi si è issato sul 4-2, vincendo un game da più di dieci minuti, con diciassette punti giocati e tre palle del tre pari cancellate. In quel momento, Davidovich è uscito definitivamente dalla partita, capitolando dopo un’ora e trentatré di gioco.

Domani, la parte bassa occuperà la sessione serale del programma, con Coric e Nishikori in campo non prima delle 19:30 e a seguire la sfida Paul-Fucsovics. In diurna, invece, si partirà subito col piatto forte: dalle 13 Stefanos Tsitsipas contro Karen Khachanov, col russo che poi lascerà spazio al connazionale Andrey Rublev, opposto a Jeremy Chardy.

 

 

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