Si è conclusa la sessione diurna sul Campo Centrale dell’ABN Amro World Tennis Tournament di Rotterdam. Due delle tre partite hanno visto vincere il giocatore con peggior classifica: Tommy Paul ha completato la rimonta in tre set su un frettolosissimo Alexander Bublik, mentre Jeremy Chardy ha estromesso dal torneo il finalista del 2017, David Goffin. Si è salvato invece 7-5 al terzo set Stefanos Tsitsipas contro Hubert Hurkacz. Questa sera gli ultimi due ottavi di finale, Borna Coric contro Dusan Lajovic e a seguire Marton Fucsovics di fronte ad Alejandro Davidovich Fokina.
Nel primo match di giornata, il numero 64 Atp, Jeremy Chardy, ha sorpreso David Goffin, eliminato col punteggio finale di 7-6(3) 7-6(5). Il belga domenica aveva vinto e convinto negli ultimi match, aggiudicandosi sia l’Atp 250 di Montpellier la settimana scorsa, sia il match primo turno in Olanda, surclassando Jan-Lennard Struff. Eppure, in tutti e due i parziali Goffin non ha mostrato tutta la fiducia dei giorni scorsi, subendo da un’ottima versione di Chardy la seconda sconfitta in carriera.
Dopo dieci giochi di equilibrio perfetto, è stato proprio quest’ultimo – il migliore al servizio fino ad allora – ad accusare un passaggio a vuoto. Goffin, abilissimo a sfruttarlo evidenziando le difficoltà del transalpino in corsa col diritto, si è portato infatti al servizio per chiudere il set. La tensione però ha tradito il numero 6 del tabellone, che sul 6-5 e servizio ha giocato il game più falloso della sua partita. Chardy invece ha ritrovato immediatamente la brillantezza, annullando prima un set point all’avversario con una volée vincente e poi recuperando il break con un passante di diritto. A quel punto, il numero 14 Atp ha patito l’iniziativa del francese, che ha spostato l’inerzia definitivamente dalla sua parte grazie alla risposta vincente di rovescio sul 3-3 del tie-break: da lì, altri tre punti consecutivi – di cui uno slice di rovescio angolatissimo e vincente – gli hanno consegnato il primo parziale col punteggio di 7-3 nell’ultimo game.
Chardy ha servito meglio anche nel secondo set, un parziale di nuovo dominato dal giocatore alla battuta e senza nessun game ai vantaggi. Il francese però, è stato più bravo a tenere in mano le redini del gioco nei momenti chiave ed ha sempre dato l’impressione di avere più chance di vittoria, riuscendo a lasciare andare i colpi con molta più leggerezza e costanza. Nel tie-break del secondo parziale, poi, Goffin non ha fatto valere l’esperienza, pagandone in maniera fatale le conseguenze: avanti di un minibreak, un dritto non forzato, che ha rimesso la contesa in equilibrio, lo ha anche definitivamente condannato. Chardy ha poi inciso straordinariamente alla risposta, forzando l’errore di rovescio dell’avversario per salire sul 5-4 e chiudendo sul 7-5 con un velenoso rovescio lungolinea su cui Goffin non ha potuto nulla.
Se si guarda lo storico di questo 2021, l’esito del match non è proprio casuale e conferma la recente tendenza positiva di Chardy, che domani giocherà il terzo quarto finale della stagione dopo quelli di Antalya (vittoria su Struff) e del Murray River Open (forfait di Stanislas Wawrinka). In un Atp 500 Chardy mancava nei quarti dall’edizione di Amburgo del 2019, sul cemento non raggiungeva addirittura un piazzamento così prestigioso dalla Rogers Cup 2015 a Montreal: allora batté John Isner, ma domani se la vedrà con uno dei giocatori più in forma al mondo, Andrey Rublev, giustiziere ieri di Andy Murray in due set.
Anche il secondo match giornata ha regalato un verdetto contro pronostico e contro classifica di Tommy Paul, in grado rimontare un set di svantaggio ad Alexander Bublik e trionfare con lo score di 6-7(5) 6-3 6-1. Come la prima, anche questa una partita ben poco intricata dal punto di vista tattico, prima “ostaggio” dei servizi e poi, dell’estro di Bublik, che a partire dal secondo set ha perso completamente pazienza, buttandosi in avanti per accorciare gli scambi. Il primo parziale, per l’impotenza del giocatore alla risposta, ha ricordato l’andamento del match vinto da Chardy. Dopo zero palle break concesse e due game ai vantaggi, il tie-break ha riservato ben poche emozioni e diversi errori gratuiti da ambo le parti. Il kazako, recente finalista a Singapore, è riuscito ad imporsi per 7-5, salvo poi – sciaguratamente – uscire dalla partita in men che non si dica.
Dal 3-3 del secondo set, Paul ha vinto nove degli ultimi dieci game, aiutato appunto dai doppi falli di Bublik nei momenti clou, che hanno sancito di fatto la fine del match. Dopo il primo break, la partita è stata un mix di servizi vincenti, volée di Bublik e passanti dello statunitense. Per Paul, questa settimana numero 56 Atp, sarà il sesto quarto di finale in carriera, di cui il terzo in un Atp 500 dopo quelli di Washington 2017 ed Acapulco 2020. L’avversario di domani verrà fuori dall’ultimo match in programma oggi sul Campo Centrale, tra Marton Fucsovics e Alejandro Davidovich Fokina.
Il match di cartello, però, era il terzo ed ultimo della sessione diurna. Una partita che non ha affatto deluso le attese, quelle tra Stefanos Tsitsipas e Hubert Hurkacz. Il greco l’ha spuntata per la quinta volta su sei precedenti, ma ancora una volta ha avuto bisogno del set decisivo. Dopo due ore e otto minuti, Hurkacz ha avuto un po’ paura nel momento più importante, privandoci di un tie-break che nel terzo set sarebbe stato tesissimo, e avrebbe aggiunto ancor più pathos ad una partita di livello molto alto soprattutto nel terzo parziale. La testa di serie numero 2 si è imposta con lo score di 6-4 4-6 7-5, venendo fuori da una complicatissima battaglia. In tutte e tre le frazioni i tennisti hanno difeso egregiamente la battuta. Nel primo set, la chiave per Tsitsipas è stata la possibilità di difendersi variando il gioco, spesso costringendo a sbagliare il numero 30 del mondo. Il polacco, dal canto suo, è sempre riuscito a tenere duro, salvando due volte la battuta ai vantaggi. Sul 4-5 tuttavia, senza che Tsitsipas facesse molto, Hurkacz si è concesso alcuni gratuiti troppo pesanti, che l’hanno costretto a cedere in un sol colpo la battuta ed il set.
Il campione di Delray Beach, però, ha trovato da subito più ritmo e più precisione nel secondo set, cominciando a prendere sempre più campo e consapevolezza, anche nei turni di risposta. Col dritto sono arrivati tanti vincenti e tante righe, in seguito al quale ha scelto spesso con grande lucidità di chiudere il punto a rete. Il 22enne greco, dall’altro lato della rete, tatticamente si è un po’ perso, facendosi anche sorprendere: tanta fatica anche negli appoggi, con diverse e pericolose scivolate che hanno permesso ad Hurkacz di salire in cattedra. Il break è arrivato nel settimo game, poi il coraggio e la capacità di disegnare il campo col dritto hanno fatto il resto.
In termini di brillantezza tennistica, per potenza e capacità di produrre i vincenti, il polacco ha continuato sui livelli del secondo set anche per gran parte del set decisivo. Tsitsipas però ha servito in maniera splendida per tutto il set, vincendo anche l’80% dei punti sulla seconda. Hurkacz, invece, ha avuto il cosiddetto “braccino” in troppe occasioni per pensare portare a casa la partita. Il numero 6 del mondo si è visto annullare un match point sul 4-5, ma il ragazzo di Wroclaw non ha imparato lezione, rimettendo in discussione anche il dodicesimo game, dove conduceva per 30-0. Sul 30-30 ha commesso un doppio fallo, ma dopo essersi salvato nuovamente sull’orlo del baratro, Tsitsipas ha messo la sua firma: uno scambio discretamente lungo e giocato con scelte giuste da entrambi, ma chiuso da un passante meraviglioso di rovescio del semifinalista degli Us Open. Ad Hurkacz, invece, il passante di dritto successivo è uscito di un nulla, infrangendo tutte le speranze di accedere ai quarti di finale. Nei primi otto vola per la prima volta in tre partecipazioni nel tabellone principale: tra lui e le semifinali, resta “solo” Karen Khachanov.