Che Jannik Sinner avesse dimostrato contro il polacco Majchrzak di valere già i top 100 è un discorso; che potesse addirittura battere un quasi top 10 (o meglio ex n 6 del mondo) come Gael Monfils è un altro: in appena un’ora di gioco, l’altoatesino rifila una lezione tennistica al francese, battendolo con il punteggio di 6-3, 6-2. Non dimentichiamo però che Sinner aveva già mostrato il suo valore a New York, quando solo l’esperienza aveva consentito di evitare a Stan Wawrinka un quinto set dall’esito a quel punto incerto. I meriti di Sinner sono indiscussi, tuttavia è bene anche sottolineare la prova del tutto insufficiente di Monfils, il quale oggi è sembrato solo l’ombra del giocatore che è. A questo punto, la sconfitta odierna del francese complica la sua corsa alle Finals, i cui due principali candidati sono ormai Berrettini e Goffin. Ma torniamo a Jannik.
PRIMO SET- Sin dal primo game, Sinner dimostra come su una superficie così veloce la velocità e la pesantezza dei suoi colpi possa incidere: sul servizio di Monfils, il pustorese risponde con continuità, aggredendo la seconda; un rovescio in cross stretto e un diritto inside-out portano l’altoatesino in vantaggio di un break. Nel terzo game, Sinner si procura altre due palle del doppio break che vengono però annullate da Monfils. Nel frattempo, il leit motif della partita rimane sempre lo stesso: Monfils in costante difficoltà sul suo servizio, e Sinner che invece riesce con facilità a tenere i suoi game. Da riscontrare un dato interessante: con la prima SInner ha fatto 9 punti su 11. Nel nono gioco, come prevedibile, l’italiano conquista un altro break, con delle accelerazioni spaventose. Significativa la risata ironica di Monfils, quasi a voler dire “da dove è uscito questo? Mi risponde anche sulla prima!”
SECONDO SET- L’unico momento di difficoltà nella partita di Jannik arriva nel primo gioco del secondo set, quando da 40-15 Monfils riesce a procurarsi una palla break sul servizio di Jannik, che viene prontamente annullata con un servizio esterno e un diritto inside-in. Passato l’attimo, Sinner continua a macinare gioco e a rispondere sul servizio del francese e nel quarto gioco conquista il break. Nei game successivi, Sinner abbassa la percentuale di prime palle, ma Monfils non fa male: risponde corto, non centra la palla. Allora si arriva all’ottavo game, dove Sinner si conquista tre match points sul servizio del francese: il primo viene annullato con un ace, nel secondo l’italiano sbaglia una risposta che sarebbe stata vincente; ma il terzo è quello buono, e non a caso arriva con il rovescio, il suo colpo migliore.
La vittoria odierna vale i quarti di finale, in cui affronterà l’altro Next Gen (che probabilmente incontrerà a Milano), Frances Tiafoe. Il successo di oggi gli permette virtualmente di issarsi fino alla posizione 108 Atp. Ma nel caso in cui domani dovesse battere anche l’americano, entrerebbe per la prima volta tra i primi 100 giocatori del mondo, obiettivo sicuramente impensabile ad inizio anno, quando navigava ancora tra i 600. Sicuramente Tiafoe rappresenta un avversario meno ostico di Monfils, però bisogna premettere che nel tennis non prevale la matematica: infatti, soltanto sabato scorso Sinner perdeva la semifinale del Challenger di Mouilleron-le-Captif dal numero 210 del mondo, Bourgue. Per cui la discontinuità è un fattore comune quando si ha 18 anni. In ogni caso, resta la brillante prova di oggi del pustorese, che pone le premesse per un grande futuro.
di Donato Marrese