Saranno Andy Murray e John Isner a giocarsi la finale dell’ATP di Parigi-Bercy, ultimo Master 1000 della stagione che precede le ATP World Tour Finals. Grazie al ritiro di Milos Raonic, lo scozzese ha passato il turno senza giocare, completando così il sorpasso su Djokovic nel ranking: da Lunedì sarà il nuovo numero 1 del mondo. Nell’altra semifinale, John Isner ha sfornato una prestazione maiuscola, trionfando in due set sul croato.
[2]A.Murray b. [4]M.Raonic w.o.
IL NUOVO NUMERO 1- Non si è conclusa, probabilmente, come tutti si sarebbero aspettati. Ma in fondo cosa importa? La scalata di Andy Murray, impensabile fino a qualche mese fa, è stata davvero straordinaria, e il giusto premio per il suo impegno e la sua determinazione non poteva che essere la prima posizione nel ranking mondiale, uno dei traguardi più importanti che ancora sfuggiva allo scozzese. Dopo anni passati all’ombra dei tre fenomeni, Federer, Nadal e Djokovic, finalmente “Muzza”, l’ultimo dei Fab Four, è riuscito a togliersi di dosso l’etichetta del perdente di lusso, e, con una serie fantastica di risultati, che comprende uno Slam, Wimbledon, le Olimpiadi, e il 1000 di Shangai, oltre a due ATP 500. Dal mese di Giugno in poi, proprio dalla sconfitta in finale al Roland Garros per mano di Djokovic, Andy ha messo in mostra uno stato di forma psicofisico invidiabile, e, approfittando anche della crisi del serbo, si è preso la vetta del tennis, diventando così il ventiseiesimo numero 1 della storia e il primo britannico a realizzare questa impresa nell’Era Open.
RAONIC COSTRETTO AL RITIRO– Dicevamo, però, che l’impresa non si è conclusa come previsto. Non è stata, infatti, una vittoria a sancire questo record: nella semifinale del Master 1000 di Parigi-Bercy, che avrebbe dovuto decretare il sorpasso, Murray non ha nemmeno avuto bisogno di giocare. Il suo avversario Milos Raonic, che nella giornata di ieri aveva sconfitto Jo-Wilfried Tsonga, ha infatti dovuto alzare bandiera bianca di fronte ad un altro problema fisico, in una stagione per lui da luci e ombre. “Ad inizio partita ieri ho sentito un dolore alla coscia destra. Stamattina ho fatto una risonanza ed è stata riscontrata una lesione al quadricipite”, queste le parole che il canadese, visibilmente turbato, ha pronunciato in conferenza stampa. Per lui questa è davvero una brutta battuta d’arresto, e a questo punto è probabile un forfait a Londra, che permetterebbe a Berdych di entrare in extremis tra i primi otto.
In ogni caso, domani Andy Murray si giocherà la dodicesima finale di questo fantastico 2016, e avrà la chance di conquistare il terzo Master 1000 e l’ottavo titolo della stagione, che si conferma, ormai definitivamente, la migliore della sua carriera.
J.Isner b. [9]M.Cilic 6-4 6-3
ISNER SORPRENDE CILIC- Prima di festeggiare, però, lo scozzese dovrà vedersela con un avversario di tutto rispetto, estremamente pericoloso su questi campi: John Isner, che in questo torneo, in maniera assolutamente inaspettata, sta mettendo in mostra il suo miglior tennis del 2016. L’americano è giunto alle fasi finali del torneo quasi in sordina, faticando all’esordio contro Zverev per poi mettere in fila consecutivamente Ferrer, Stuff, Sock e, quest’oggi, Marin Cilic, grazie ad una prestazione maiuscola. L’andamento al servizio al servizio è stato, come al solito, impressionante, con una velocità media di 209 Km/h e percentuali di 86% di punti fatti con la prima e il 67% con la seconda. Ma a sorprendere di più non è stata la resa della battuta, cui “Long John” ci ha abituato negli anni, ma piuttosto la grande efficacia mostrata a fondo campo e nei pressi della rete: tra rispsote fulminanti, un’ottima mobilità, considerando la stazza, e alcune volée davvero pregevoli, numero 1 d’America ha annichilito il proprio rivale in poco più di un’ora.
Dal canto suo, Cilic non è apparso centrato e determinato come nei quarti, dove ha eliminato in due set Novak Djokovic. Le accelerazioni ficcanti, la potenza al servizio e, soprattutto, il sangue freddo nei momenti importanti sono spariti, per lasciare spazio ad un giocatore meno brillante e incapace di trovare la chiave per scardinare la battuta dello statunitense e sfruttare le poche chance che si è riuscito a guadagnare.
IL CROATO SI ARRENDE IN DUE SET- Che l’incontro odierno avrebbe presentato non poche insidie al tennista croato è apparso chiaro fin dall’avvio, quando, nel gioco d’apertura, è stato costretto a fronteggiare ben tre chance di break, che avrebbero complicato le cose non poco; alla fine, però, Cilic riesce a salvarsi e a fare gara di testa. Anche Isner, nettamente in svantaggio negli scontri diretti non avendo mai trionfato nei sei precedenti, rischia qualcosa nel primo turno di battuta, ma riesce a rimontare con ottime prime da 0-30 e a impattare sull’uno pari. Ora entrambi registrano il servizio e cominciano a martellare da fondo campo. Alle accelerazioni del campione degli US Open 2014, che prova in tutti i modi a prendere l’iniziativa e a muovere l’avversario da fondo campo, “Long John” risponde sempre con una costanza al servizio spaventosa, che lo tira sempre fuori dai guai. Si prosegue così sulla scia dei servizi fino al 4 pari, quando, un po’ dal nulla, arriva la svolta: Isner cambia marcia, approfittando anche di qualche regalo di uno spento Cilic, e a sorpresa strappa la battuta al rivale, volando così sul 5-4 con la possibilità di archiviare la frazione. Il tutto è solo una formalità, e in pochi minuti lo statunitense si issa in vantaggio.
Ad inizio di secondo parziale, tutto il pubblico si aspetta una reazione del croato; il quale, almeno in parte, non delude le aspettative: sul 2-1, infatti, il tennista di Medjugorje trova un sussulto d’orgoglio, rimonta, in risposta, dal 40-15 e si procura la prima palla break del match, grazie ad una serie di ottimi vincenti. Con le spalle al muro, però, Isner tira fuori il meglio e scaglia tre ace consecutivi, sfruttando, per l’ennesima volta, il provvidenziale aiuto di “San Servizio”. Questo è probabilmente il colpo di grazie per Marin, che subisce un altro passaggio a vuoto e concede, dopo avere fallito le proprie chance, il break. L’americano ora è in grande fiducia e, di fatto, dilaga, dominando il finale di secondo set. Con un altro allungo, sul 5-3, Isner si prende la soddisfazione più importante del 2016, concedendosi così la chance di giocarsi la terza finale in carriera a livello di Master 1000 e la certezza, invece, di chiudere l’anno nella top 20.
Per Cilic, in ogni caso, il meglio arriva adesso: tra una settimana, infatti, il numero 10 del ranking volerà a Londra per le ATP World Tour Finals, in quella che sarà per lui la seconda partecipazione al torneo dei maestri.
I risultati:
[2]A.Murray b. [4]M.Raonic per ritiro
J.Isner b. [9]M.Cilic 6-4 6-3