Grandi match nella notte italiana in quel di Brisbane. Nessun particolare colpo di scena ma partite che hanno riservato parecchie emozioni ad appassionati e spettatori. Partenza col botto con il match tra Stan Wawrinka e Kyle Edmund, dove lo svizzero soffre un set prima di riuscire ad affermarsi.
WAWRINKA-EDMUND – Il britannico, tra pochi giorni 22enne, aveva beneficiato del ritiro di Pouille nel turno precedente, come dimostra la sua iniziale freschezza fisica. È lui a tessere le migliori trame di gioco, soprattutto con un devastante diritto. Wawrinka tiene botta, almeno fino al nono gioco, quando è costretto a concedere il break che porta il suo avversario a servire per il primo set. L’epilogo sembra già scritto ma un nastro fortunoso porta lo svizzero a pareggiare nel punteggio e dopo quasi un’ora si arriva al tie-break. Qui un Wawrinka in preda a raptus lancia più volte la racchetta a terra, infine consegnando il set al suo avversario. Alla ripresa delle ostilità ancora la sfortuna si mette di traverso per Edmund: un medical time out chiamato per un proprio infortunio permette a Wawrinka di schiarirsi le idee e tornare lucido mentalmente. Con un solo break di vantaggio lo svizzero pareggia i conti e rinvia tutto al terzo set. Qui parte meglio il 31enne di Losanna, che brekka in apertura e riesce con fermezza a mantenere il vantaggio, nonostante il suo avversario gli dia filo da torcere.
NISHIKORI-THOMPSON – In semifinale troverà Kei Nishikori, che ha letteralmente asfaltato il giovane Thompson, concedendogli appena le briciole. Il carnefice di Ferrer non è dunque riuscito a replicare l’impresa del giorno precedente, arrendendosi senza opporre resistenza all’ordinato giapponese. Partita che fin dall’inizio ha fatto vedere la piega che avrebbe preso di lì a poco, con un break già ad inizio match e un Thompson mai resosi pericoloso nei confronti dell’avversario. Nel secondo set l’australiano cambia tattica, scendendo più spesso a rete, ma il risultato non cambia. Appena un’ora è bastata al finalista US Open 2014 per approdare in semifinale, dove per ovvie ragioni fisiche sarà probabilmente il favorito.
DIMITROV-THIEM – Il terzo match ad andare in scena è stato quello tra Dimitrov e Thiem, sul campo 1, in una sfida dove, checché ne dica il ranking, il favorito era proprio il tennista bulgaro. È proprio lui, infatti a partire meglio e a passare avanti di un break, complice qualche errore di troppo da parte del giovane austriaco. Alla fine grazie a un magistrale punto di Dimitrov, palla corta e successivo passante di rovescio, il primo set volge al termine. Nel parziale seguente l’inerzia sembra cambiare e il 25enne di Haskovo si trova costretto a fronteggiare (e annullare) ben quattro palle break. Nulla può, però, nel decimo game, sulle nuove palle break dell’austriaco, che consentono a quest’ultimo di riaprire il match e portarlo al terzo e decisivo set. Qui, però, torna in campo il Thiem del primo set, distratto e molto falloso, specie al servizio. In un game che ormai sembrava conquistato riesce a mettersi in difficoltà e a regalare il break con un doppio fallo. Addirittura due consecutivi poco dopo sanciscono la fine delle sue speranze di rientrare nel match. Chissà che l’intensa programmazione di tornei minori in questo 2017 non gli permetta di affinare proprio questo aspetto della concentrazione, che spesso gli costa qualche sconfitta di troppo.
RAONIC-NADAL – Il match di giornata si apre con il maiorchino subito in difficoltà, costretto a fronteggiare la prima palla break già nel primo suo game al servizio. Per sua fortuna il canadese non capitalizza e poco dopo ne fa le spese, cedendo lui per primo il break. Passaggio a vuoto che si rivelerà decisivo, visto che non è più riuscito a offendere nei game di risposta, rischiando, anzi, di chiudere già nell’ottavo game il primo set. Nadal chiuderà poi nel successivo alla quarta palla set utile. Analizzando le statistiche appare lampante come il servizio del canadese non abbia funzionato a dovere, anche per quanto riguarda la velocità media, di quasi 20 km/h inferiore a quella che sarà poi nel terzo set. Da questo punto di vista si assiste ad un crescendo, che riesce a mettere in difficoltà lo spagnolo, che spesso si ritrova a colpire ben dietro la linea di fondo campo. Nel secondo set, il 14 volte campione Slam non accusa subito il colpo, avendo, al contrario, lui per primo ben due occasioni per avanzare nel punteggio. Chance non sfruttate che poco dopo gli costeranno caro, considerato che con un break concesso sul 4-3 ha portato il canadese a servire per il set. Solo una formalità per Raonic, che chiude il set con un game a 0. Nel terzo set lo spagnolo va subito sotto 0-40 sul proprio servizio e dopo aver annullato una delle palle break capitola e cede la battuta. Come in precedenza, Nadal ha la possibilità di rientrare in partita, stavolta nel quarto game, ma Raonic è attento e non concede il controbreak. Tanti i vincenti del tennista d’oltreoceano, alla fine se ne conteranno ben 50 contro gli appena 19 del suo avversario, accompagnati da 23 ace contro i 4 di Nadal. Alla fine il numero 3 del mondo chiude in scioltezza al servizio, vincendo undici punti consecutivi durante i propri turni di battuta e senza dare mai l’impressione di poter cedere. Riuscirà Dimitrov a fermare questo Milos?
ATP Brisbane – Quarti di finale