Atp Chengdu: bussa Khachanov

Torna a farsi sentire un talento in forte ascesa nel tennis mondiale, il russo Karen Kachanov. Oggi ha conquistato la sua prima semifinale nel torneo ATP facendo fuori un top player come Feliciano Lopez. Conosciamo meglio questo giocatore allenato da Galo Blanco.

Alle porte del tennis che conta bussa un nuovo inquilino. Parliamo del russo Karen Khachnov, attualmente n. 101 del ranking, che ha raggiunto oggi la sua prima semifinale nel circuito maggiore, ai danni, udite udite, di Feliciano Lopez, tds n. 4 del tabellone cinese. Risultato netto oggi, praticamente mai in discussione, a favore del classe ’96 moscovita, che proprio ad inizio settembre aveva conquistato il suo best ranking al n. 81.

Il giovane Karen è figlio di due medici, suo padre, Abgar era un ottimo pallavolista, e ha pensato bene di inserire suo figlio nel gruppo del tennis per le attività sportive all’asilo, motivo per cui a 3 anni aveva già un tennista in casa. Il ragazzo ha lavorato sodo, diventando professionsita molto presto, nel 2013. Forte della sua altezza, che sfiora i due metri, Kachanov ha nel servizio il suo colpo migliore, con una seconda palla molto affidabile ed in grado, da buon bombardiere, di procurare il punto non di rado. Superfici preferite ovviamente quelle indoor, anche se l’ampiezza dei movimenti non lo agevola quando il fondo si fa particolarmente veloce.

Russian Karen Khachanov returns the ball to Croatian Ivo Karlovic during their match at the ATP Kremlin Cup tennis tournament in Moscow on October 18, 2013. AFP PHOTO / YURI KADOBNOV (Photo credit should read YURI KADOBNOV/AFP/Getty Images)
AFP PHOTO / YURI KADOBNOV (Photo credit should read YURI KADOBNOV/AFP/Getty Images)

Lo squillo di tromba rilevante è senza dubbio, per il buon Karen, l’ultimo Us Open. Qualificazione tranquilla, sebbene con avversari non di particolare livello ma in ogni caso da battere in uno Slam, primo turno ai danni del nostro Thomas Fabbiano, che le ha tentate tutte per rispondere alle bordate di servizio del giovane russo, e poi un match a testa altissima contro Kei Nishikori, il quale ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aver ragione del suo avversario in un match nel quale solo la mancanza di esperienza di Kachanov ha consentito al più forte di vincere. Lo abbiamo visto di recente in Italia in occasione del Challenger di Biella e Cortina, dove, complice anche la terra rossa, ha subito le sconfitte da Federico Gaio e Stefano Napolitano, non prima di aver avuto ragione di Salvatore Caruso e Andrea Arnaboldi (a conferma del livello assolutamente valido dei nostri nonché, più un generale, del tennis mondiale, il cui le differenze sono davvero minimali anche quando parliamo di un confronto tra giocatori che hanno un divario di 100\150 posizioni tra loro).

Kachanov e Galo Blanco
Kachanov e Galo Blanco

Dove può arrivare un giocatore come Kachanov, dotato di buoni fondamentali e di un senso della posizione notevole, che vicaria, evidentemente, la mobilità non ottimale (ancora)? Difficile fare azzardi, anche se la top 50 Atp appare il minimo obiettivo, raggiungibile già entro fine stagione, considerando che le cambiali da pagare per il russo in termini di punti rispetto alla scorsa stagione sono poca cosa, e già oggi, grazie alle semifinale di Chengdu farà un bel balzo per ritoccare il suo best ranking. Il livello però di gioco appare ancora da supportare con maggiore continuità: troppi alti e bassi, differenze di rendimento anche all’interno dello stesso match. Ma parliamo di un prospetto che ha 20 anni, quindi con margini di miglioramento assolutamente ampi e spazi di manovra per un coach, come Galo Blanco, di grande esperienza (ha già allenato uno come Milos Raonic) e capacità.

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