Nihil sub sole novum. Il Sacro testo ci viene in aiuto per descrivere la situazione in Qatar. Andy Murray conquista la semifinale contro Tomas Berdych (e la 28esima vittoria consecutiva) e domani da favorito si giocherà il primo titolo dell’anno solare contro Novak Djokovic. Sarà lui ad avere la pressione sulle corde della racchetta per svariati motivi: è lui il numero uno del mondo e Novak Djokovic di certo non è al top della forma. Prepariamoci dunque ad assistere a una finale, che si ha l’impressione si ripeterà molte volte anche questa stagione.
Nella semifinale contro Tomas Berdych lo scozzese non è mai sembrato in difficoltà, conducendo la gara in scioltezza. Nel primo set il break arriva nel quarto game, dove Murray alza il ritmo e strappa il servizio al proprio avversario. Basta questo solo acuto dello scozzese per portare a casa il set. Il ceco infatti è inoffensivo in risposta, tanto da non arrivare mai a giocare un game ai vantaggi con il britannico al servizio. Il parziale si chiude con il quinto ace del set, come emblema di un dominio pressoché incontrastato durante i propri turni di battuta. Nel secondo set le cose sembrano cambiare, con il numero 1 del mondo costretto a dover fronteggiare, con successo, due palle break. Nel game successivo lo scozzese mette la freccia, ma il vantaggio dura poco visto l’immediato controbreak. Non è ancora finita: nel quinto gioco Murray colpisce con i piedi ben dentro il campo e passa nuovamente a condurre. Stavolta il break è definitivo, con Murray che alla terza occasione utile mette a referto il match point che gli regala l’accesso alla sessantaseiesima finale. Avversario Novak Djokovic (24-11 i precedenti in favore del serbo).
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