ATP Doha: Novak Djokovic soffre, ma doma Verdasco annullando cinque match point e vola in finale

E' Novak Djokovic il primo finalista dell'ATP 250 di Doha: il serbo, nonostante una prestazione tutt'altro che brillante, in linea con l'ultimo periodo per lui opaco, è riuscito a domare Fernando Verdasco nella prima semifinale di giornata, spuntandola con il punteggio finale di 4-6 7-6(7) 6-3, non prima di essersi trovato ad un passo dal baratro. Il numero 2 del mondo, dunque, approda all'atto decisivo, e domani potrà difendere il titolo dello scorso anno contro il vincente della sfida tra Andy Murray e Tomas Berdych.

E’ Novak Djokovic a trionfare nella prima semifinale dell’ATP 250 di Doha, dopo avere sconfitto, al termine di una dura lotta, lo spagnolo Fernando Verdasco, che è riuscito a mettere a lungo in difficoltà il più blasonato rivale senza, però, dare la zampata finale nel momento di chiudere la pratica. Con il punteggio finale di 4-6 7-6(7) 6-3, dunque, con tanto di cinque match point annullati in una maniera a dir poco rocambolesca, Nole vola all’atto decisivo del torneo, dove potrà difendere il titolo conquistato la scorsa stagione contro il vincente dell’incontro tra il numero 1 del mondo Andy Murray e il ceco Tomas Berdych.

[2]N.Djokovic b. F.Verdasco 4-6 7-6(7) 6-3

Un brivido ha percorso la schiena di tutti gli spettatori durante la prima semifinale del torneo di Doha, quando il numero 2 del mondo Novak Djokovic, campione in carica, si è trovato ad un passo dal baratro, dalla sconfitta, l’ennesima dell’ultimo periodo tutt’altro che roseo per lui. Opposto allo spagnolo Fernando Verdasco, che ha messo in mostra quest’oggi un grande livello di gioco, il serbo è stato infatti costretto a tirare fuori ogni energia per restare aggrappato con le unghie e con i denti ad un incontro ormai perso, e salvato invece al fotofinish, solo dopo avere recuperato una situazione disperata e avere annullato ben cinque match point. Il dodici volte campione Slam, che sta attraversando negli ultimi mesi quella che è probabilmente la peggiore crisi della sua carriera da quando ha raggiunto il vertice del tennis, ha palesato ancora una volta le enormi lacune del suo gioco, mai così poco incisivo e così prevedibile, ma soprattutto a livello mentale, con diversi passaggi a vuoto gravi ed inspiegabili in momenti chiave della sfida. Verdasco, dal canto suo, ha offerto una prestazione davvero eccellente, mantenendo per due set una costanza e un livello decisamente superiore a quello del suo rivale: centrato, con colpi potenti e precisi, l’iberico ha saputo approfittare dei regali del proprio avversario e si è spinto ad un passo dal successo, che sarebbe stato più che meritato.

Ancora una volta, tuttavia, “Nando” ha pagato la mancata capacità di sfruttare le proprie occasioni, e, nel momento di piazzare la zampata decisiva per chiudere la pratica, ha ceduto permettendo a Djokovic di rientrare, subendo dunque il contraccolpo e alzando, alla fine, bandiera bianca. Dopo due parziali lottati e lunghi, infatti, la terza frazione si è rivelata per il numero 2 del ranking poco più che una formalità, e Nole ha conquistato il successo.

DJOKOVIC CROLLA DOPO UNA BUONA PARTENZA- L’avvio di incontro sembrava positivo per Novak, che, nonostante il suo livello sia  nettamente inferiore a quello di un anno fa, si mantiene attaccato nel punteggio, dopo avere concesso e prontamente annullato una chance di break già in apertura. Verdasco non è da meno, e difende egregiamente il primo turno di battuta. Sul 2-1 per i serbo, tuttavia, arriva per l’iberico il primo momento critico, quando si fa rimontare dal 40-15 e concede, poi, a sua volta una palla break; con uno scambio lungo e spettacolare, in cui entrambi mettono in mostra colpi notevoli, lo spagnolo riesce però a salvarsi, e ad impattare sul 2 pari. Per Djokovic, tuttavia, il break è solo rimandato, e la svolta arriva già nel sesto game, con l’ex numero 1 che scardina finalmente la battuta del suo avversario, alla quarta occasione, e si issa sul 4-2. A questo punto, nonostante l’inerzia nettamente in suo favore, Nole crolla improvvisamente e clamorosamente, e con lui la qualità del match, finora godibile: il serbo infatti perde completamente il controllo del proprio tennis, inizia a commettere una quantità a tratti imbarazzante di errori e concede una serie di quattro game consecutivi, che permettono al suo rivale non solo di recuperare fino 4 pari, ma addirittura di ottenere un ulteriore break e di archiviare il primo set, con il punteggio finale di 6-4.

NOLE ANNULLA CINQUE MATCH POINT- Ad impressionare non è solo la serie impressionante di errori gratuiti, ma più in generale la poca incisività della palla di Djokovic, che non fa male e concede agli avversari molto tempo per prepararsi, e, soprattutto, la totale mancanza di una qualsiasi reazione, di un sussulto: il volto di Novak appare quasi apatico, impassibile. E dunque, il serbo continua imperterrito nella sua opera di autodistruzione, e concede a Verdasco errori su errori anche nel primo gioco della seconda frazione, regalando così un ulteriore break. Lo spagnolo, gratificato dai regali del rivale, approfitta abilmente della situazione, aggredendo con costanza la corazza ormai distrutta del numero 2 del ranking. Nel terzo game, il “Djoker” interrompe finalmente l’emorragia e si rifà sotto sul 2-1, e poi, sfruttando il primo passaggio a vuoto dello spagnolo, riesce a rimontare e a impattare sul 2 pari, completando il sorpasso sul 3-2. Si procede sulla scia dei servizi fino al 4 pari, quando il campione in carica, sentendo probabilmente la tensione, torna a non centrare il campo e concede a Verdasco in ben tre occasioni la possibilità di andare alla battuta per chiudere l’incontro. Con un piede già nel baratro, Nole riesce in qualche modo a sventare il pericolo, lasciandosi andare finalmente ad un’esultanza, e respinge almeno momentaneamente l’assalto. Ma il peggio, per lui, deve ancora venire.

Da questo momento infatti, il parziale scivola rapidamente al tue-break senza sussulti, e qui il serbo rischia clamorosamente la sconfitta. Conquistato un mini-break iniziale, grazie ad un suicidio dell’iberico che chiama il challenge su un dritto più che buono dell’avversario, Djokovic si scompone in maniera quasi imbarazzante e sprofonda rapidamente e concede quattro match point consecutivi. Verdasco, ad un passo dal trionfo, non piazza la zampata, e il serbo ne approfitta rientrando sul 6 pari, con coraggio e grinta; Novak rischia ancora, concedendo un’ulteriore chance di chiudere, ma si salva infilando ben tre punti consecutivi e rimanda ogni discussione al terzo e decisivo set.

VERDASCO SI ARRENDE- A questo punto, il terzo parziale si rivela per Djokovic poco più di una formalità: dopo quattro game agevoli per entrambi, infatti, il numero 2 inserisce la marcia superiore e strappa il servizio, difendendo poi senza problemi il vantaggio fine al 5-3 in suo favore. Qui, infine, arriva un ulteriore break, che sancisce la resa di Verdasco, ormai totalmente a corto di fiducia dopo avere sprecato una ghiotta chance. E’ quindi il serbo ad approdare in finale, dove, domani, affronterà con ogni probabilità il numero 1 del mondo e più grande rivale Andy Murray, con una posta in palio decisamente alta: non vi sarà solamente il titolo conquistato la scorsa stagione da difendere, ma soprattutto il confronto con quello che sarà probabilmente il suo principale contendente nel 2017, e dunque l’occasione di saggiare le reciproche condizioni in vista di appuntamenti più importanti, primo fra tutti gli Australian Open.

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