ATP FINALS – DAY 4 – Nel match più atteso della giornata il n. 1 del mondo Novak Djokovic disintegra Stanislas Wawrinka.

Il serbo infligge una durissima lezione al n. 2 della Svizzera (63 60). Nel pomeriggio Berdych piega facilmente Cilic, ma visto il Nole di oggi la strada della semifinale per lui resta in salita.

 Il serbo infligge una durissima lezione al n. 2 della Svizzera (63 60). Nel pomeriggio Berdych piega facilmente Cilic, ma visto il Nole di oggi la strada della semifinale per lui resta in salita.

E’ uno strano Master, con partite un pò così, senza lotta. Manca il mordente, manca l’equilibrio.

Nel pomeriggio Berdych rinasce dalle ceneri dopo la scoppola subita da Wawrinka  48 ore prima, rifilando un sonoro 63 61 al povero Marin Cilic. Cinque games in due partite per il croato, che non fugano i dubbi sulla sua dimensione definitiva: grande campione che ha vinto l’US Open strameritando, o giocatore forte che ha vissuto 15 giorni di grazia? Tra 12 mesi vedremo se sarà di nuovo a Londra. Difficile.

Nel doppio tornano in sella i fratelli Bryan che comunque non hanno brillato nemmeno oggi contro la coppia Rojer-Tecau, anzi hanno rischiato l’osso del collo se è vero come è vero che erano sotto 4-0 al super tie-break. Nell’altro match Kubot e Lindstedt passano anche su Peya-Soares e staccano il biglietto per la semifinale, mentre questi ultimi disputeranno un vero e proprio spareggio coi Bryan nell’ultimo turno del girone.

Ma veniamo al dunque, o presunto tale.

Dopo tanti match dall’esito molto secco, il match del mercoledì sera, conclusivo del secondo turno dei gironi, che vede opposti Novak Djokovic e Stan Wawrinka  (rispettivamente n. 1 e 4 del mondo), è atteso con molte speranze da parte degli appassionati. I primi sette singolari di questi “Master” si sono tutti conclusi in due set, quasi sempre comodi, a volte troppo comodi. Partite realmente lottate? Praticamente nessuna. E qualcuno degli 8 Maestri, ha lasciato un pò dubitare sulla legittimità della presenza a Londra. E allora il match di cui trattasi diventa anche un possibile spartiacque, un vero inizio di questo Master, la speranza di una partita un pò cazzuta. E’ questo che ci si attende da un confronto tra due giocatori che si sono affrontati la bellezza di 18 volte. Non si può parlare di rivalità dal momento che siamo 15-3 per Nole, il quale ha vinto anche 13 degli ultimi 14 H2H. Ma a suo modo questa partita è un classico, gli appassionati lo sanno. Australian Open 2013, quarto turno: lo svizzero, dato per spacciato, impegna severamente e lungamente il n. 1 del mondo, ma perde 12-10 al quinto, lasciandosi sfuggire delle occasioni per portare il match dalla sua parte, nel corso del quinto set. E’ un momento di cambiamento per Stan, che trarrà molto insegnamento e fiducia da quella partita. Tanto che 12 mesi dopo ai quarti di finale si prende la rivincita prevalendo per 9-7 al quinto. Quest’ultima è stata la partita che ha consacrato lo svizzero come fuoriclasse assoluto. Da allora i due non si sono più incontrati; aggiungiamoci lo stato di forma eccellente fatto vedere dal rossocrociato nel precedente match contro Berdych, e l’attesa di vedere uno spettacolo tennistico degno di questo nome è servita.

In effetti gli inizi non smentiscono le speranze. Wawrinka va avanti 2-0, sembra abbastanza pimpante, si spara un “come on” quando va sopra di un break, tentenna ma tiene il servizio. E poi il buio totale. Letteralmente sopraffatto da un Novak buono ma (all’inizio) abbastanza compito che ne mette qualcuna delle sue, ma soprattutto raccoglie il disorientamento totale e improvviso del suo avversario. Lo svizzero viene subito ripreso grazie a un disaster-game, praticamente si brekka da solo. Ma non finisce qui. Il serbo rifila complessivamente un parziale di 16 punti a 1 e sale 4-2. Djokovic mette il pilota automatico, mentre Wawrinka non riesce ad essere aggressivo come vorrebbe. E’ già una fortuna che Stan riesca a fare un altro game. Nole chiude con un 6-3 (da 0-2) schiacciante per la dinamica con cui è arrivato. Si profila per gli appassionati un altro match a senso unico, difficile ipotizzare una rimonta svizzera, anche perché Djokovic sale di minuto in minuto in termini di quadratura e solidità. Ed infatti il secondo set continua sullo stesso canovaccio: in parole povere Wawrinka non la vede, e così non solo non può vincere, ma non riesce nemmeno ad essere seriamente competitivo. Un altro massacrante parziale in favore del serbo a cavallo dei due set. 28 punti a 8. Sette giochi di fila, parziale di 12 games a uno. Partita finita: 63 60. Ma è mai cominciata? No, il feroce Nole ha agguantato la preda e non gli ha dato nessuno scampo. Lo svizzero ha timidamente provato qualcosa a inizio del secondo set, ma niente. Troppo forte Nole, adesso. Il match è durato giusto il tempo che il serbo prendesse la mira, due games. Tutto qui. Le attese per un match equilibrato vengono anche oggi rinviate al giorno dopo. Stan prende una stesa se possibile ancor più severa di quella – a sua volta durissima –  inflitta da lui a Berdych 2 giorni prima. Partita anche difficile da commentare sul piano tecnico. Troppo divario. Si respira un’aria mesta a Londra. Queste partite, dimostrazioni di forza unilaterali, diciamocelo, non stanno piacendo a nessuno.

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