Novak Djokovic domina Matteo Berrettini nel primo match delle Atp Finals di Londra. In 64 minuti finisce 6-2 6-1 per il numero 2 del mondo. Una prestazione superba, che annichilisce Berrettini sottraendogli tutti i punti di forza. Fa il 75% di punti, sia con la prima che con la seconda, Djokovic. Difende alla sua maniera, segna 10 vincenti e solo 7 non forzati. Fa impazzire Berrettini, che a spingere, rigido ed emozionato, di errori ne fa 25. In risposta vince più della metà dei punti il campionissimo, 53% sulla prima, addirittura il 71% sulla seconda.
PREVIEW – Berrettini, a 23 anni, è il terzo italiano della storia a partecipare all’evento di fine anno. Prima di lui, Adriano Panatta nel 1975 e Corrado Barazzutti nel 1978 raccogliendo però zero vittorie nelle tre partite giocate. Il romano all’esordio affronta forse il peggior giocatore possibile. Un Novak Djokovic mai incrociato prima, che arriva motivato e in fiducia alle Finals. Un bilancio di 53-9 per il serbo nel 2019, con 31 vittorie e sei sconfitte su superfici dure, dove ha portato a casa anche tre dei cinque titoli in stagione (Australian Open, Tokyo e Parigi Bercy). E a Londra inizia il torneo anche da favorito, non solo per la vittoria recentissima in Francia, ma anche per i quattro trofei conquistati alla O2 Arena (cinque in totale alle Finals con un bilancio di 35-12). Va anche a caccia di record il tennista di Belgrado, che trionfando domenica prossima eguaglierebbe i sei trionfi di Roger Federer, sei come le volte in cui Pete Sampras ha chiuso la stagione in vetta: superando nuovamente Rafael Nadal per il trono, Djokovic pareggerebbe anche il primato dello statunitense. Berrettini arriva alla sfida con un bilancio di 47-21. Sul cemento conta 23 vittorie e 15 sconfitte: nessun titolo, ma quattro delle otto semifinali stagionali tra Sofia, Us Open, Shanghai e Vienna.
PRIMO SET – Berrettini è visibilmente e prevedibilmente teso nel primo turno di battuta. Dopo due errori pesanti, è il servizio a tirarlo fuori dal game ai vantaggi, mentre Djokovic, nei primi due turni, lascia un solo punto all’azzurro. Sui colpi di rimbalzo, l’italiano fatica a trovare il giusto piazzamento nelle fasi iniziali, e l’impatto con la pallina non è sempre pulito, con diversi gratuiti o colpi eccessivamente corti. Quando poi la prima non incide, e il numero 2 del mondo risponde con regolarità, arrivano anche le prime palle break del match. Djokovic concretizza la seconda, aiutato da un dritto a rete di Berrettini, che si ritrova quindi sotto 4-2. Non teme la sfida sulla diagonale di diritto il campione di Wimbledon, che forzando l’errore dell’avversario conferma il vantaggio issandosi sul 5-2. Con il rovescio l’italiano non riesce a far male: lo aiuta alle volte il dritto stretto in diagonale, cercando poi l’uscita con il lungolinea. Djokovic però è estremamente solido nel primo set e grazie alla solita ottima fase difensiva costringe sempre ad un colpo in più l’avversario. Colpo in più che fa tutta la differenza del mondo, obbliga Berrettini a forzare e lo inquieta. Anche la prima lo abbandona dopo i tre ace dei primi due game e solo due saranno i vincenti a fine set nello scambio. Troppi sono però 17 gratuiti, mentre Djokovic ne commette solo tre, chiudendo il parziale dopo 29 minuti con un altro break. Neutralizza anche il servizio nel numero 8 Atp il fenomeno di Belgrado, che vince 9 punti sui 18 giocati con la prima dall’avversario. Nei suoi turni, a chiudere, lascia le briciole, 4 su 12 con la prima, zero su 8 con la seconda.
SECONDO SET – È una musica dolce per le orecchie del cinque volte vincitore delle Finals, che mostra tutti i suoi punti di forza, tennistici e non. Nel secondo gioco del set, strappa per la terza volta consecutiva il servizio a Berrettini con due punti emblematici: l’azzurro le prova tutte e all’ennesima accelerazione ribattuta sbaglia col diritto, per poi dichiarare resa con un doppio fallo. Nel sistema unico del Round Robin alle Finals, anche i singoli giochi vinti possono fare la differenza, e Djokovic, da esperto non può e non molla la presa. È un parziale che ammazza quello di 8 giochi a zero in favore del 16 volte campione Slam e solo un suo passaggio a vuoto ferma l’emorragia. Sotto 4-0 anche nel secondo parziale Berrettini recupera un break, ma i numeri al servizio oggi sono impietosi. Nel secondo set in campo mette solo il 67% di prime, realizzandone il 44%. Ancora più deficitario il rendimento sulla seconda, dove perde 6 punti su 8. Il serbo gli strappa per la quinta volta la battuta nel sesto game e porta a casa il match per 6-2 6-1 in 64 minuti. Così infligge un battesimo di fuoco a Berrettini tra i primi otto del mondo, e in attesa del match di stasera tra Roger Federer e Dominic Thiem vola in vetta al proprio girone. Martedì, contro il vincente del match summenzionato, la leggenda classe 1987 potrebbe già ipotecare il passaggio alle semifinali.