ATP Finals: micidiale Sinner, batte un ottimo Fritz ma non è ancora in semifinale

Il numero uno del mondo si è imposto con un doppio 6-4 contro lo statunitense nel match di livello più alto visto finora a Torino. Il suo piazzamento nel girone verrà deciso nell’ultima giornata, in cui sfiderà Medvedev che ha superato 6-2 6-4 de Minaur

Nella calorosa Inalpi Arena di Torino, sono tornati in campo i quattro protagonisti del gruppo Ilie Nastase alla ricerca di riscatto o conferme nel loro secondo match delle ATP Finals. La maggiore attesa è indubbiamente ricaduta su Jannik Sinner, che ha affrontato Taylor Fritz a due mesi di distanza dalla finale a senso unico degli Us Open. La partenza è stata marcata da un livello decisamente elevato, tra l’efficacia da fondocampo di un ottimo Fritz sempre propositivo e l’appropriazione da parte dell’azzurro degli scambi più consistenti. Approdati sul 2-2, i due turni successivi al servizio si sono rivelati molto complessi per il numero uno del mondo, che è riuscito a prevalere in entrambi ai vantaggi, annullando una chance di break nel settimo game.

Il momento di possibile svolta del parziale si è verificato dopo il cambio di campo, poiché Fritz si è ritrovato sotto 0-40, completando tuttavia la rimonta grazie a cinque punti di fila. Nel decimo game, avanti 5-4, Sinner ha offerto l’ennesima dimostrazione della lucidità e del pragmatismo nella gestione dei punti più importanti: l’altoatesino si è prima guadagnato il set point con una splendida palla corta, per poi suggellarlo con delle accelerazioni esplosive che gli hanno consentito di appropriarsi di un primo set molto lottato.

La qualità espressa da entrambi non è calata affatto nel secondo set, i cui game centrali sono risultati i più estenuanti: Sinner sul 2-2 ha rimontato da 15-30, successivamente non ha concretizzato una palla break anche per meriti dello statunitense supportato dal servizio, e nel settimo game ha recuperato da 0-30, realizzando un clamoroso passante di rovescio lungolinea sul 30-30. Ripetendo il copione del set precedente, il break decisivo è arrivato sul 5-4 in favore dell’azzurro, che ha vinto quattro punti consecutivi e dato un’altra prova di forza, concludendo dopo un’ora e quaranta la terza vittoria in carriera contro la testa di serie numero cinque, che ha sofferto principalmente sulla seconda di servizio (38% di punti vinti).

Questo successo non ha permesso però a Jannik di garantirsi aritmeticamente l’accesso in semifinale. Sinner potrà passare come primo del girone se batte Medvedev o se perde 2-1 e Fritz batte de Minaur. Come secondo se perde 2-0 o 2-1 contro il russo e de Minaur batte Fritz. Lo scenario peggiore si prefigurerebbe se dovesse perdere 2-0 e Fritz dovesse vincere 2-0: a quel punto si andrebbe al conteggio dei game.

La sfida pomeridiana, considerabile uno spareggio per evitare una quasi certa eliminazione, ha posto di fronte per la decima volta Daniil Medvedev e Alex de Minaur: il russo, avanti 6-3 nei precedenti, con l’obiettivo di risollevarsi in seguito a una pessima prestazione nell’esordio, soprattutto dal punto di vista mentale, in cui ha racimolato solo sei giochi; l’australiano, vincitore di tre dei loro ultimi quattro incontri, a caccia del suo primo successo alle Finals. Nel game d’apertura, che avrebbe potuto rappresentare il consono preludio a un match molto intenso, caratterizzato da scambi prolungati prediletti da entrambi, Medvedev ha sfiorato il break, ottenuto nel successivo turno di risposta. Giunto sul 3-1, il vincitore del torneo nel 2020 ha conquistato un ulteriore break, mostrandosi sempre più solido da fondocampo e involandosi verso la vittoria del set, terminato con un inequivocabile 6-2.

Il secondo set si è contraddistinto per un totale equilibrio fino al 4-4, quando Medvedev ha tolto in maniera autorevole il servizio a de Minaur e, proseguendo sul ritmo forsennato imposto con la battuta, evidenziato da soli due punti persi nei propri turni nel parziale, ha incassato la vittoria con il punteggio di 6-2 6-4 in un’ora e diciotto. Celebrato con una nuova esultanza polemica, questo successo riapre le speranze di qualificazione per il russo, che oggi ha proposto una versione antitetica a quella giustamente criticata contro Fritz, senza concedere palle break e mettendo a segno ventiquattro vincenti.

Per quanto concerne il doppio, nel girone intitolato a Mike Bryan si sono registrati i trionfi di Heliovaara e Patten ai danni degli australiani Purcell e Thompson, nel remake della finale di Wimbledon di quest’anno, e di Koolhof e Mektic, che hanno superato Granollers e Zeballos 4-6 7-6 10-8. Heliovaara e Patten guidano dunque il gruppo con due vittorie, seguiti da Koolhof e Mektic e Purcell e Thompson con un solo successo; la coppia composta da Granollers e Zeballos, testa di serie numero due, invece, rimane all’ultimo posto avendo perso entrambi i match.

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