Sarebbe stato impossibile sperare in una partenza più esaltante delle ATP Finals, il torneo che segna la conclusione della stagione del circuito maschile, per la terza ospitato dal Pala Alpitour di Torino. Un evento che ha sempre attratto anche coloro che non sono abituati a seguire con costanza il tennis, poiché è caratterizzato dalla presenza degli otto tennisti che hanno accumulato più punti nel corso del 2023; questa edizione, in virtù degli eccellenti risultati ottenuti da Jannik Sinner, qualificatosi come testa di serie numero quattro, ha generato un’attesa ancor più smaniosa.
Questa attesa è stata ricompensata dal debutto magistrale dell’altoatesino, alla sua seconda partecipazione dopo quella del 2021, in cui però subentrò come riserva a causa dell’infortunio di Matteo Berrettini. Per la terza volta quest’anno, Jannik ha affrontato Stefanos Tsitsipas, avanti 5-2 nei precedenti e sulla cui partecipazione erano sorti dei dubbi alla vigilia per un presunto problema fisico.
Fino al 2-2 del primo set, il vincitore delle Finals nel 2019 non è apparso sofferente, utilizzando molte variazioni ed evitando gli scambi prolungati; nel quinto game, tuttavia, la consueta profondità da fondocampo di Sinner e due errori del greco hanno contribuito al break in favore dell’azzurro, che ha consolidato il vantaggio con un servizio decisamente remunerativo. Sul 5-4, la maturità acquisita dal numero quattro del mondo gli ha permesso di prevalere nel game più complicato in battuta, terminato ai vantaggi, che gli è valso il primo parziale dopo trentanove minuti.
L’avvio di secondo set per Jannik è stato semplicemente perfetto: break al primo turno di risposta, imponendo un ritmo che Tsitsipas fatica a sostenere e insistendo sul suo rovescio, e lob di rovescio vincente per avanzare subito sul 2-0. Il greco è riuscito ad evitare il doppio break, rimontando da 0-40 nel terzo game, ma non ha mai avuto alcuna chance di riaprire il match per il rendimento dell’italiano al servizio, che ha registrato il 71% di prime in campo, con cui ha conquistato l’89% dei punti. Dopo un’ora e venticinque minuti, mettendo a segno il suo nono ace, Sinner ha ottenuto il suo primo successo nel girone verde con il punteggio di 6-4 6-4.
Gli altri due componenti del gruppo si sono sfidati nella sessione serale, dando vita ad un incontro sensazionale: il quinto confronto tra Novak Djokovic e Holger Rune si è contraddistinto per uno smisurato tasso agonistico e una qualità di tennis eccelsa sin dai primi punti. Da una parte il danese, alla prima presenza alle Finals, iper aggressivo e propositivo, dall’altra il numero uno del ranking da subito concentrato perché resosi conto del notevole livello dell’avversario, che ha vissuto una seconda parte di stagione deludente da cui è scaturita la scelta di assumere come allenatore Boris Becker.
Il primo break l’ha conseguito Rune nel quinto game, ma il serbo ha ristabilito l’equilibrio con un immediato controbreak, con un’attenzione minuziosa su ogni punto. Sul 6-6, Djokovic si è esaltato nella sua comfort zone dei momenti chiave, vincendo il tiebreak 7-4 suggellato da una risposta fulminante di dritto (29 vinti su 35 in stagione) e guadagnandosi dopo un’ora e un quarto il parziale, in cui a Rune non sono bastati venti vincenti.
Lo svantaggio non ha provocato ripercussioni al classe 2003, che ha continuato a mostrare la sua spavalderia e, come nel primo set, ha dovuto gestire la rimonta di Djokovic dopo avergli strappato il servizio. Nel decimo game, il serbo ha annullato un set point, ma giunto al tiebreak, in maniera inaspettata, ha commesso una serie rara di gratuiti che ha consegnato il set a Rune (7-1), dopo due ore e venticinque.
Nel set decisivo, la drammaticità del match non è calata: prima era avvenuto il passaggio a vuoto di Rune, coinciso con il break di Djokovic nel secondo game, che a sua volta non ha capitalizzato il vantaggio, distruggendo due racchette al cambio campo e permettendo all’avversario di riequilibrare il punteggio. Dal 2-2, il detentore del titolo si è dimostrato impassibile e determinato più che mai alla vittoria, ottenuta dopo tre ore e quattro minuti con il punteggio di 7-6 6-7 6-3.
Battendo per la terza volta un encomiabile Holger Rune, in una delle sue migliori prestazioni del 2023, Djokovic terminerà la stagione in vetta nel ranking per l’ottava volta e raggiungerà il traguardo delle quattrocento settimane da numero uno al mondo.