Non parte sotto i migliori auspici l’edizione 2021 delle ATP Finals. E, no, non stiamo parlando del campo. Per le performance dei magnifici 8 che si sono aggiudicati il biglietto per Torino ci sarà tempo.
Ma, a proposito di biglietti ecco che l’organizzazione mostra forse le prime crepe. Crepe che, ci auguriamo, possano esser le uniche di un evento tanto desiderato è atteso dal pubblico italiano.
Sono proprio gli spettatori ad aver pagato il prezzo più caro. Non tutti però è questo è giusto sottolinearlo. Si dice che la speranza sia l’ultima a morire e mai come in questo caso si ci può aggrappare al detto. Così, sull’onda dell’entusiasmo – e della campagna vaccinale oltre ai dati sull’andamento dei contagi in Italia – i biglietti messi in vendita sono stati il 15% in più di quella che era la capienza massima. La Federtennis ci ha sperato fino all’ultimo.
Spalti al 75% per una cornice da sogno in attesa della conferma del CTS – il Comitato Tecnico Scientifico – che però ha tradito possibilità e speranza. Alla vigilia, infatti, ecco l’amata sentenza. Nessuna deroga, nessuna considerazione sulla differenza di comportamento del pubblico nel tennis rispetto agli altri sport.
Chi aveva acquistato i biglietti in surplus sarà rimborsato a fine evento. Doveroso ma pur sempre un’amara consolazione per chi aveva già programmato tutto. Giornate fuori casa, spostamenti e il sogno o la voglia di vedere i campioni dal vivo.
“In un momento in cui i contagi da covid-19 stanno risalendo capisco la prudenza del CTS. Non posso che accettare la loro decisione” ha spiegato Angelo Binaghi, il presidente della FIT che non risparmia però qualche frecciatina: “Visto che si è parlato tanto di equiparare il pubblico del nostro sport a quello di cinema e teatri, ora mi aspetto che venga ridotta anche la loro capienza e riportata al 60%”.