Una delegazione dell’Atp ha visitato Torino lunedì scorso, al fine di verificare se sussistono le condizioni per considerarla a tutti gli effetti fra le candidate ad ospitare le prossime edizioni della prestigiosa competizione tennistica. L’associazione che gestisce il circuito professionistico pubblicherà una lista con quattro città aspiranti sabato prossimo, dopo aver operato una scrematura fra ben quaranta centri che si sono presentati. L’assegnazione definitiva, invece, avverrà nel mese di marzo. Le metropoli con maggiori possibilità di essere scelte al termine di questo percorso sono ovviamente Londra, Tokyo, Singapore e Abu Dhabi. Relativamente al merito del progetto torinese, l’organizzazione ha puntato sull’idea di costruire un villaggio sportivo nei pressi della struttura del PalaAlpitur. Sergio Palmieri, direttore degli Internazionali d’Italia, insieme al responsabile marketing del Coni Diego Nepi Molineris e a Nicola Pietrangeli, hanno accompagnato la delegazione dell’Atp per il centro di Torino e all’interno dei luoghi dove sorge il PalaAlpitur. Si è tenuta, infine, una cena alla presenza della sindaca Appendino. Sergio Palmieri ha affermato che l’incontro ha avuto dei risvolti positivi: “Torino ha fatto una gran bella figura. L’Atp non conosceva la città, ma è rimasta con un’ottima impressione, senza più dubbi in merito agli impianti e all’offerta complessiva. Ora tocca a loro decidere“. Anche il governo italiano, rappresentato da Lorenzo Marzoli, ha partecipato all’incontro, confermando il proprio sostegno, “gli eventi sportivi per noi sono molto importanti“. Per quanto riguarda l’impegno economico nessuno si è sbilanciato, ma sembrerebbe che il budget minimo di 17 milioni di euro sia già stato stanziato. Nepi Molineris ha confermato che l’obiettivo è quello di entrare nella lista in corsa per l’assegnazione finale: “Torino in questi giorni ha offerto il meglio. Molte realtà economiche a partire dalla Confindustria piemontese sono interessate, anche perché si tratta di un evento capace di mettere la città al centro del palcoscenico mondiale, visto che occuperebbe 5 anni con un indotto importante. Londra, di certo, è una metropoli e può offrire uno straordinario impianto coma la O2 Arena, ma resta una zona isolata. Torino offre tutta una città“. Sebbene la candidatura di Torino sia supportata dalle istituzioni, è necessario che intervengano dei soggetti privati (banche, fondazioni, assicurazioni etc.) con cui si instaurino dei rapporti di collaborazione e di reciproco interesse.