Finalmente è terminato il Round Robin di singolare di un Master 2014 rivelatosi fin qui piuttosto deludente.
Con l’incontro di stasera tra Stanislas Wawrinka e Marin Cilic è terminato il quadro dei quattro semifinalisti: a Djokovic, Nishikori e Federer si è aggiunto il secondo elvetico che ha battuto il croato in tre set, con il punteggio di 6-4 4-6 6-3 in un’ora e 46 minuti.
Un match combattuto più di quanto ci si attendesse, viste le performance tutt’altro che brillanti del tennista di Me?ugorje. Il primo set, infatti, vede un Wawrinka che, pur non servendo al meglio, riesce a capitalizzare i suoi turni in risposta e soprattutto ad avere un ottima resa sulle seconde. La prima frazione è appannaggio dello svizzero, che stacca il suo avversario nel numero di vincenti giocando in scioltezza e con maggior fiducia nei propri mezzi.
Il secondo parziale segue un andamento equilibrato, con Cilic che aumenta la sua percentuale di prime, mentre Wawrinka non è più riuscito a compensare la sua bassa percentuale al servizio con efficaci turni in risposta. L’elvetico infatti offre all’avversario un’unico break point che il croato sfrutta per far suo il set.
La terza e decisiva frazione di gioco è di fatto speculare alla prima: Wawrinka da par suo ritesse la tela di un gioco che sembra a tratti tornato su livelli finalmente più che accettabili, mentre Cilic mostra ancora una volta tutti i limiti del suo gioco monotematico.
L’elvetico si aggiudica il set e l’ingresso in semifinale coronando un Round robin non eccelso ma sufficiente per accreditarlo tra i primi quattro.
L’elvetico raggiunge in semifinale Novak Djokovic , autentico dominatore insieme a Roger Federer della fase a gironi. Il serbo nel pomeriggio ha battuto Tomas Berdych con il punteggio di 6-2 6-2 in un’ora e 10 minuti di gioco. Una partita senza storia, con un Djokovic perfetto al servizio e travolgente in risposta, che il ceco raramente è riuscito a contenere; a ben poco è servita la decisione di Berdych di aggredire, grazie a una difesa impeccabile del serbo che ha messo pressione al ceco, inducendolo a diversi errori.
Nole si conferma dunque come legittimo primatista del Gruppo A, con 3 vittorie e 6 set conquistati.
Sempre oggi si sono delineati anche i semifinalisti di doppio. A Benneteau/Roger-Vasselin e Dodig/Melo si aggiungono Kubot/Lindstedt e i gemelli Bryan, che riescono a spuntarla sul filo di lana. Kubot/Lindstedt chiudono 3-0 nel girone del Gruppo A di round robin. Impressionante fin qui la prestazione della coppia che, una volta finito il Master, si scioglierà.
Un cammino inappuntabile quello dei Bryans, fatto di prestazioni ad altissimo livello in ogni match, complice anche una grande determinazione e un grande affiatamento, indispensabile in una coppia di doppio. La terza vittoria nel girone, quest’oggi, è avvenuta ai danni di Jean-Julien Rojer e Horia Tecau per 6-4, 7-6(4) in 88 minuti. Il primo set è carattterizzato da un break messo a segno dai campioni degli Australian Open sul 2-2, chiudendo poi per 6-4. Il duo mette in scena gran parte del repertorio visto questa settimana: lob, passanti, ma soprattutto la grande capacità di Lindstedt nel giocare di controbalzo. Nel secondo set, arriva il break per il duo polacco/svedese sull’1-1. Si portano sul 3-1, ma cedono poi il servizio facendosi riagganciare sul 3-3. Da lì in poi si segue l’ordine dei servizi, fino ad arrivare al tiebreak, vinto da Kubot e Lindstedt per 7-6(4). Ad attenderli la coppia qualificatasi per seconda nel Gruppo B, quella formata da Ivan Dodig e Marcelo Melo. Immancabile a fine match, il can-can del polacco.
Obiettivo semifinale raggiunto anche per i gemelli Bryan, dunque, dopo un inizio di Master decisamente sottotono. Nello spareggio per il secondo posto nel gruppo A, il duo statunitense, si è imposto ai danni di Alexander Peya e Bruno Soares per 7-6(3) 7-6(2) salvando sei palle break su sette. Ad attenderli in semifinale, ci sono i campioni del Roland Garros Julien Benneteau e Edouard Roger-Vasselin.