Si ferma al penultimo atto del torneo di doppio di Indian Wells l’avventura dell’inedito duo composto dal numero uno del mondo Djokovic e dall’azzurro Fognini. La coppia italo-serba è stata sconfitta in semifinale dai più esperti e rodati avversari Kubot e Melo (7-6 2-6 10-6), vincitori sull’erba di Wimbledon due anni fa.
Se in singolare il nostro portacolori sta faticando a ritrovare la migliore condizione psicofisica, altrettanto non si può affermare in doppio, disciplina che ha visto Fognini e Djokovic spingersi fino alle ultimissime fasi del prestigioso appuntamento californiano. Amici fuori dal campo, due caratteri a tratti somiglianti, tecnica in grado di disegnare traiettorie da standing ovation, ma mai partner in una specialità, il doppio, che quasi mai richiama l’attenzione dei migliori giocatori del mondo. Non come in questo caso. Qui era in gioco la possibilità (sfruttata a dovere, visto il buon cammino compiuto) di fare un’interessante esperienza, di allenarsi a schemi e modo di interpretare un gioco a cui entrambi sono meno abituati, nonostante l’azzurro conservi lo status di grande doppista, avendo trionfato a Melbourne nel 2015 con il connazionale Bolelli. Se per Djokovic, fermo al palo da gennaio, il legame con Fognini si è rivelato un utile banco di prova per testare il suo stato di forma e le sue condizioni in un contesto molto particolare, soprattutto dal punto di vista climatico, per il tennista ligure, in astinenza da vittorie in singolare dal 17 gennaio, la partnership con il serbo potrebbe giocare un ruolo fondamentale in vista del prosieguo della stagione.
Chissà che l’appoggio del pluricampione Slam non permetta all’attuale numero due italiano di ritrovare se stesso, in modo da riacquisire consapevolezza nei propri mezzi, rinnovate motivazioni e voglia di vincere ancora. In fondo l’obiettivo stagionale di Fabio è quello di centrare un colpo grosso in un torneo importante, quindi conservare quantomeno la top 20 diventa, adesso, prioritario, perché un percorso da incorniciare in un grande evento passa anche da una classifica all’altezza. E quale migliore panacea se non quella rappresentata dal supporto morale e tecnico di un amico, oltre che un indiscusso campione, come Novak Djokovic? Il pubblico ha apprezzato, applaudito e gremito come non mai in doppio l’impianto principale dell’Indian Wells Tennis Garden, entrambi hanno gradito l’immediata sintonia con cui cercavano e trovavano le migliori soluzioni da opporre agli avversari. Li rivedremo ancora insieme, magari a Miami?
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Gran secondo set dei Djokognini, gran divertimento